Allora abbiamo parlato del Bar, della barista, del birro… oggi parliamo di una altro personaggio da Bar: l’invornito!
Mo sì l’invornito! Come dici?? Nel tuo bar non ce ne sono? Sicuro sicuro? Dammi il numero di uno dei tuoi amici che glielo chiedo con lui….che magari te “non te ne sei accorto”!!!
L’invornito di solito non ha menomazioni psichiche, è solo un cincinino più lento degli altri. Ha la faccia stralunata perché è sempre perso nei suoi pensieri, si veste con in panni che gli prepara la mamma tutte le sere, anche se nessuno lo chiama lui arriva nel Bar sempre puntuale e pronto per partire.
L’è è zug dé mez, che è intraducibile….mo alla fine vuol dire che è una sorta di anima della festa perché fa cose che le persone normali non fanno e soprattutto dice cose che le persone normali non dicono e se poi viene incitato da una svolta ridareccia a tutta la serata. E’ il fan n°1 del Birro e si beve tutte le sue storie, anche le più allucinanti, e poi le amplifica e le diffonde fuori dal Bar come un messaggero dell’apocalisse. Essendo sempre presente sa tutto di tutti e questo è il vero grande pericolo soprattutto perché l’invornito ha un problema con la parola “privaci”…
Facciamo l’ipotesi che voi siete un maschio Romagnolo medio, che avete la morosa che frequenta il bar con voi e una sera decidete con gli amici di fare una serata solo uomini, lei mugugna un po’ mo poi vi fa andare a patto che “facciate i bravi, poche donne e tornate presto”. Ovviamente viene anche l’invornito. La serata si rivela un successone, vi divertite come se non ci fosse un domani, vi bevete anche le saline di Cervia, tornate a casa che siete messi come dei disgraziati e il giorno dopo fate fatica a ricordarvi come vi chiamate. Vi trovate nel bar subito dopo mangiato, avete delle occhiaie strepitose e nessuno dice niente mo vi guardate con una faccia tra il colpevole e il complice e ogni tanto vi date sonore pacche sulle spalle dicendo solo “Ooooohi”.
Quando arrivano le morose (che la domenica arrivano sempre un po’ più tardi, perché sono azdore e c’han da mettere a posto) le salutate con sospette smancerie e tutto sembra andare bene finchè… l’invornito fa il suo ingresso nel Bar! Lui non ha bevuto, perché è astemio e perché non ha bisogno di sballarsi (ci è nato!) e quindi è bello fresco e riposato e carico a palla e come entra fa “Ciao ragazzi, oscia come siete ridotti, va bene che siamo tornati alle 6 mo non è che a stare seduti nei divanetti del Pepe Nero avete fatto una gran fatica! Che io non ho neanche dormito che dopo tutte quelle gnocche mi ribolliva così il sangue che…”.
Il resto del discorso, come ben sapete, non lo potete ascoltare perché le morose vi stanno già dicendo, a volume da concerto degli U2, cosa pensano di voi, dei vostri amici e di tutta la razza maschile e nella vostra testa fate il conto di quante volte l’invornito ha fatto lo stesso errore, sì perché lo faceva anche prima con i vostri genitori… quella volta che avete mangiato le caramelle prima di cena… la prima sigaretta… il primo buco a scuola… poi con gli amici… quando avete dato attorno alla morosa Widmer… quando avete rigato la macchina di Deris… praticamente ogni volta che avete fatto qualcosa che non dovevate fare! E allora lì capite che l’invornito sta al Bar come il Grillo Parlante a Pinocchio… e quando la vostra morosa ha finito di urlare e han finito anche le altre guardate la vostra coscienza che sta ridendo di voi col barista e invece di massacrarlo di scapaccioni gli date una scoppola e ridendo gli dite “Vigliaca Boia se t’ci invurnì!!!”.
La Rossa
Post pubblicato nella pagina Facebook “Sa fet a qué”