L’onorevole del PD Marco Di Maio oltre a fare il consueto punto della situazione politica locale e nazionale annuncia: “Domenica 11 maggio 2014, alle ore 18,00, il ministro per la Riforme, Maria Elena Boschi, sarà a Forlì. Stiamo lavorando per il luogo e l’organizzazione, ma l’appuntamento è importante (sarà la sua unica iniziativa elettorale in Romagna)“.
Poi ovviamente il 1° maggio. «Giovedì è la festa dei lavoratori. Un altro appuntamento importante, perchè come ogni anno è una occasione di riflessione sul nostro Paese, sul lavoro che c’è e che non c’è, sui diritti e su come rimettere in moto l’occupazione. Parteciperò a molti incontri in questi giorni sul tema, ma intanto lunedì mattina alle 8,30 ho incontrato i rappresentanti delle imprese forlivesi per un confronto sui contenuti del Decreto Lavoro che abbiamo già approvato alla Camera. Venerdì mattina incontrerò i sindacati. Qui una sintesi dei contenuti (già inviata nella precedente newsletter, ma ripetere non fa male in questo caso). Parleremo di lavoro giovedì sera 1° maggio in piazza Fratti a Forlimpopoli, dalle ore 18.45 con l’evento “Giovani Protagonisti. Adesso!».
Il 25 aprile: «Ho partecipato, come ogni anno da sempre, alle celebrazioni per l’anniversario della Liberazione. Lo scorso anno fui invitato a Casola Valsenio, quest’anno invece sono rimasto a Forlì. E’ stata una giornata straordinaria che ha dato tutto il senso dell’importanza di questa (una delle più importanti in assoluto nell’arco dell’anno) in particolare nella nostra Provincia, che è stata insignita nel 2009 dal presidente della Repubblica della medaglia d’oro al valore civile per il contributo date dalla popolazione alla lotta di Resistenza. L’impegno che a noi spetta è non solo quello di conservarne la memoria, ma pure di attualizzare quei valori che non possono per alcuna ragione essere messi in discussione. Di Liberazione e dell’impegno per tenere viva la memoria e diffonderla, ho parlato con Luciano Guerzoni, vice presidente nazionale di Anpi, a margine di un suo incontro a Predappio svolto proprio in occasione del 25 aprile: con l’idea di realizzare proprio in questa città un progetto di rilevanza nazionale sulla lotta per la Liberazione».
Festa dell’Unione: «Il 25 aprile (scelta simbolica) si è svolta anche la Festa dell’Unione dei Comuni della Romagna forlivese. Al Parco Urbano, in mezzo a tantissima gente, i sindaci dei 15 Comuni del territorio forlivese (Forlì e tutto il comprensorio) hanno tenuto a battesimo anche la bandiera dell’Unione, che recupera quella a colori blu e rosso di Aldo Spallicci, con al centro il simbolo romagnolo del lavoro. E’ l’Unione dei Comuni più grande d’Italia: quasi 190 mila abitanti, 15 Amministrazioni che hanno deciso volontariamente di unire servizi, politiche, funzioni. Non tanto per spendere meno (ci mancherebbe, anche per quello) quanto per migliorare l’efficienza e riuscire a difendere e potenziare i servizi esistenti. Tutto questo prima che venisse approvata la Legge Del Rio su Province e Comuni».
Romagna, occasione unica: «Assieme ai miei colleghi parlamentari romagnoli del Partito Democratico, abbiamo svolto lunedì a Cesena un incontro pubblico proprio sui contenuti della Legge Del Rio che trasforma le Province e che offre, per questo, una grossa chance alla Romagna. E’ l’occasione di costruire un’unica istituzione romagnola che faccia valere la forza e le potenzialità della Romagna nel conteso della Regione, del Paese e dell’Europa. Una sfida a cui crediamo da tempo, ma che ora bisogna concretamente arrivare a tradurre in realtà. Che si chiami Area Vasta o Città Metropolitana, i tempi sono maturi per farlo».
Santa Sofia, rinasce il Teatro: «Sabato scorso sono stato, tra i tanti appuntamenti, anche a Santa Sofia dove abbiamo inaugurato il rinnovato teatro “Mentore” (progettato e realizzato sotto la supervisione dell’architetto Gae Aulenti) e festeggiato i 170 anni della Banda “Roveroni”. Una giornata storica per questo Paese, tutto idealmente raccolto dentro a quel teatro stipato all’inverosimile per testimoniare quanto questa realizzazione rappresenti un simbolo, un elemento identitario per Santa Sofia e non solo. Era palpabile l’orgoglio, il senso di appartenenza ad una comunità. Del resto uno degli atti più in controtendenza che si possano compiere oggi, nel 2014, è proprio investire in cultura, aprire musei, teatri, diffondere l’arte e la cultura. Come avvenuto qualche settimana fa a Modigliana. Mi sono sentito orgoglioso di appartenere a questo territorio così laborioso e ricco di storia, tradizioni e tesori».
Omofobia: «Ho partecipato lunedì sera ad un incontro organizzato dalla Diocesi di Forlì-Bertinoro sulla legge contro l’omofobia. Per due ore ho ascoltato il presidente dell’associazione “Giuristi per la vita” parlare di questa legge come di un tentativo di imporre un totalitarismo ideologico da parte del parlamento e del Governo, quello del ‘gender’. Purtroppo non c’era contraddittorio e dunque utilizzo questo spazio per rassicurare le persone che hanno ascoltato queste tesi: al Governo e nella maggioranza parlamentare non c’è alcun intento dittatoriale, non si vuole smantellare la famiglia tradizionale nè la volontà di punire con il carcere chi – ad esempio – si dice contrario ai matrimoni gay. L’unico intento della legge è contrastare le violenze effettuate per ragioni discriminatorie nei confronti di persone omosessuali. Interviene dunque non sul reato, ma sulla motivazione del reato. E’ un obiettivo di civiltà, che sta a cuore anche al Vaticano (le aperture di Papa Francesco in questo senso sono evidenti). Non c’è nessun complotto, nessun retropensiero, nessun disegno oscuro».