Otello Turci si schiera con Anna Rita Balzani, candidata sindaco a Forlì per il Centrodestra: il celebre scultore cesenate ma trapiantato ormai da tanti anni a Forlì si mostra a viso aperto in questa campagna elettorale e si pone al fianco della candidata civica per la coalizione di centrodestra. Otello Turci l’abbiamo incontrato e gli abbiamo chiesto il perché di questa scelta e presa di posizione pubblica. “Sto con Anna Rita perché è una persona che stimo moltissimo”, ci racconta, “la scelta è stata immediata e naturale per portare un po’ di quel sano cambiamento di cui la città necessita”.
A livello artistico Forlì ha sempre goduto del prestigio di grandi nomi dell’arte ma la città cosa ha dato a questi artisti? “Poco e niente, direi. A parte qualche sala messa a disposizione dall’amministrazione comunale, in campo artistico nella città non si è investito ed è un fatto evidente. Il San Domenico è un grande traino ma rimane comunque un grande progetto non collegato con un territorio che vanta un patrimonio artistico importantissimo, anche a livello architettonico. Tutto questo è frutto di scelte sbagliate perpetrate nel corso degli anni”.
Da cosa si dovrebbe ripartire in questo campo, secondo lei? “Ci sono artisti molto interessanti sul nostro territorio, specie giovani. L’aiuto va a loro, mettendo a disposizione di questi ragazzi spazi adatti per potersi mostrare alla città e per realizzare le loro opere”.
Da qui nasce l’idea di prendere posizione e di schierarsi con Anna Rita Balzani, ma da che spirito nasce questa decisione? “Come detto, Anna Rita è una persona che stimo e una candidata nella quale posso riporre senza riserve la mia fiducia, ma c’è anche di più: senza una valida alternativa, procedendo in continuità con gli scenari che a Forlì si conoscono oramai da tempo, non possiamo sperare di cambiare le cose“.
Che ruolo ha l’arte nei confronti della politica? “Le due cose non sono dissimili: passano entrambe attraverso il concetto di comunicazione. In una campagna elettorale se si vogliono affrontare argomenti importanti, lo si deve fare con una buona comunicazione; così accade anche nell’arte. Quando si vuole valorizzare un’idea, uno stato d’animo, un’opinione lo si fa utilizzando strumenti differenti ma con il medesimo obiettivo. La comunicazione deve poi essere rivolta ad un pubblico e il rapporto diventa bidirezionale. Un’opera non la si guarda soltanto, se ne fa esperienza, si impara: così dovrebbe essere anche la politica. La si deve ascoltarla, metabolizzarla e farla nostra“.