Lunedì 2 giugno, dalle ore 10,00 alle ore 20,00, per la prima volta sarà aperto al pubblico il Bastione di Santa Maria, uno dei quattro a punta di lancia, dedicati ai Santi protettori del territorio, che caratterizzano le mura della cittadella medicea di Terra del Sole, edificata tra il 1564 e il 1579, chiaro esempio di fortificazione nato dalla esigenza di difendersi dalle linee di tiro incrociato delle artiglierie.
La difesa della cittadella era infatti principalmente demandata ai quattro bastioni (Santa Maria, Santa Reparata, San Martino e Sant’Andrea), dove erano concentrate le armi da fuoco. Mentre in origine tutti e quattro i bastioni erano ugualmente muniti e strutturati, attualmente, il bastione di Santa Maria è l’unico a conservare intatte le “Casematte”, l’intero complesso delle gallerie a doppio livello e delle piazze di manovra, riservate al transito dei soldati e al trasferimento delle artiglierie. Si potranno quindi visitare gli imponenti vani, solenni come cripte, sorretti da poderosi pilastri e collegati da ampie gallerie, comprendenti i camminamenti contramine con le porte di sortita. Inoltre, attraverso le feritoie di tiro, sarà possibile scorgere gli allineamenti delle mura ed i bastioni contrapposti.
Per l’occasione, saranno presenti gruppi storici in costume rinascimentale – capitani, archibugieri e artiglieri – per illustrare la vita militare che si svolgeva nel bastione e le sue funzioni. Una cittadella militare all’avanguardia per quei tempi, che non subì mai attacchi nemici. Il Bastione di Santa Maria ebbe poi modo di espletare davvero la sua funzione difensiva in tempi moderni, quando, il 1° Settembre 1944, la popolazione vi si rifugiò per sfuggire ai bombardamenti alleati.
Un centro storico rinascimentale che dal sole prende il nome, una “città ideale” fortificata, un microcosmo rispecchiante la perfezione e l’armonia del macrocosmo, una invenzione spaziale: ecco la Terra del Sole o “Eliopoli”, appunto Città del Sole.
Solo una città di nuova fondazione può vantare un preciso atto di nascita: è questo il caso di Terra del Sole. L’8 dicembre 1564, giorno dell’Immacolata Concezione, nel territorio “ultimo“ del Granducato di Toscana in Romagna, venne celebrato un importante rituale liturgico con lo scopo di accompagnare e benedire la fondazione della città fortezza di Terra del Sole: sarebbe sorta in un luogo che per natura pareva ostile ad un insediamento urbano (qui il fiume Montone creava frequenti alluvioni) e di difficile gestione amministrativa (qui vigeva la legge del banditismo). La prima pietra fu posata da Antonio Giannotti da Montagnana, vescovo di Forlì, alla presenza di “molto popolo”.
Terra del Sole fu voluta da Cosimo de’ Medici, primo Granduca di Toscana (1519-1574), figlio del Capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere, nato da Caterina Sforza, Signora di Forlì, sposata in terze nozze con Giovanni de’ Medici detto “Il Popolano”. Fu lo stesso Granduca, recatosi in questi estremi confini del suo Stato, a “designare” il luogo della nuova città-fortezza e ad assegnarle un nome. Già in data 1° Febbraio 1564 si preoccupava di far misurare e stimare i terreni “interpresi nella nuova fabbrica della Terra del Sole”. Il computo, in misure romagnole, fu di “tornature 44, pertiche 2, piedi 7”. Si trova registrato un preciso atto di nascita della nuova città fortezza. In una memoria olografa del Capitano di Castrocaro Corbizio II Corbizi si legge: “Ricordo come alli 8 di decembre 1564 si cominciò a fabbricare la nova Terra del Sole con processione e messa solenne in detto loco sendo Comissario Geri Resaliti”.
Concepita non come semplice fortilizio, ma come “città fortezza”, un rettangolo bastionato con inscritto un abitato civile e militare, fu progettata e costruita dai migliori architetti del tempo: Baldassarre Lanci, urbinate, come architetto generale, il figlio Marino, il Camerini, il Buontalenti ed il Genga come suoi collaboratori e continuatori. Entro il perimetro delle mura (2 km. e 87 m.) si sviluppa l’insediamento simmetrico comprendente quattro isolati. Due Borghi, Romano e Fiorentino, l’attraversano da Porta a Porta, secondo il decumano, affiancati da quattro Borghi minori. Due similari angolati Castelli fanno da pittoresco sfondo. Il tutto è raccordato dalla vasta Piazza d’Armi, dove si affacciano edifici monumentali: la Chiesa di S. Reparata, il Palazzo dei Commissari o Pretorio, quello dei Provveditori, quello della Provincia (Cancelleria) ed altri palazzi padronali.
Frutto di quell’Umanesimo che mise l’uomo al centro dell’universo, Terra del Sole rappresenta un raro tentativo di realizzare la “città ideale” vagheggiata dagli uomini del Rinascimento. Essa risponde pienamente alle nuove esigenze militari emerse con l’introduzione delle nuove armi da fuoco: per questo furono ritenute superate le antiche fortezze preesistenti, come quella di Castrocaro e di Montepoggiolo. La progettazione di Terra del Sole rappresenta non solo un avanzato modello di architettura militare, ma anche un raro modello di impianto urbanistico “a misura d’uomo”, valido per i nostri tempi, sia per la disposizione simmetrica e prospettica, sia per il sapiente rapporto tra spazi e volumi. I Borghi infatti sono larghi 9 metri, pari all’altezza delle case a schiera che li delimitano, secondo la norma leonardesca: “sia la larghezza delle strade pari alla universale altezza delle case”.
Un ufficiale riconoscimento dell’importanza monumentale ed urbanistica di Terra del Sole è il Decreto Ministeriale del 26 Agosto 1965 (Gazzetta Ufficiale n. 235), che dichiara questo centro storico di “notevole interesse pubblico”, tutelandolo con un vincolo ambientale.
Sarà sede del Commissario Granducale dal 1579, anno della sua inaugurazione, fino al 1784, quando, sotto i Granduchi di Lorena, la Provincia della Romagna Fiorentina di cui Terra del Sole era capoluogo amministrativo, giudiziario, militare e religioso sarà abolita.
Poi nel 1923 Benito Mussolini, Duce del Fascismo, volendo annettere alla sua provincia natale il Tevere, fiume sacro ai destini di Roma, incluse nella Provincia di Forlì quel lembo di terre di confine che prendono il nome di Romagna Toscana, compresi Castrocaro Terme e Terra del Sole. Di particolare interesse e sconosciuto ai più, il Museo dell’Uomo e dell’Ambiente di Terra del Sole, recentemente rinnovato ed ampliato, si trova all’interno di Palazzo Pretorio e si articola secondo due percorsi di visita: il primo è squisitamente a carattere storico-architettonico mentre il secondo è mirato all’approfondimento degli aspetti etno-antropologici e territoriali.
Un’occasione quindi per scoprire e riscoprire i tesori di Terra del Sole, tra storia, arte, leggende e tradizione.