In questa strana estate mai iniziata, e ormai finita, una buona parte di Forlì ha ripreso a sognare. I progetti dell’americano Robert Halcombe per l’aeroporto Ridolfi e quelli di Massimiliano Boccio per la FulgorLibertas hanno ridato slancio alle speranze. Del resto poggiano entrambi su basi solide: peggio di così non può andare. L’aeroporto Ridolfi è fermo da più di un anno e la squadra di basket, con tutto quel debito che si porta dietro (e che aumenta stagione dopo stagione) era anch’essa alla canna del gas. E allora qual è il problema? “Per il Ridolfi sono pronte una dozzina di rotte” ha tranquillizzato tutti l’imprenditore americano. Quali siano e quando partiranno è ancora un mistero. È solo questione di giorni! Tranquillizzano tutti i politici prima scesi poi risaliti sul carro. Aspettiamo la risposta di Enac! Tanto peggio di così…
E il basket? Un’apoteosi. Subito (oddio ancora senza un briciolo di prova ma è questione di tempo non preoccupatevi) cinque milioni di euro nel capitale sociale. Roba che neanche l’Armani Milano si sogna. E per non guastare pure una bella e ricca presidentessa. L’obbiettivo? La serie A? Macchè! L’Eurolega. “Perchè solo così potremo quotarci in Borsa” ha spiegato Massimiliano Boccio. E i debiti? Ripianati. Quest’anno non ci sarà stata una bella estate meteorologica ma volete mettere in confronto con quello che è successo negli ultimi tempi al nostro aeroporto e al nostro amato basket? Il 27 agosto 1950 Cesare Pavese si suicidò. Per carità, non fraintendeteci. È solo per l’analogia tra la sua celebre opera e il titolo di questa articolessa.