Stefano Favaretto, originario di Merano è un artista originale e innovativo che ha saputo trasferire la sua passione professionale di psicologo in quella di fotografo e artista, proponendo una nuova forma di espressione d’arte che cerca di creare una singolare simbiosi fra la leggerezza della fotografia e la pesantezza del marmo. Dopo avere svolto per quasi due decenni la sua attività di psicoterapeuta che di certo ha acuito in lui una notevole attitudine rivolta alla ricerca e alla indagine interiore ed introspettiva dell’animo umano, ora ha deciso di indirizzare questa sua capacità principalmente nel campo dell’arte.
La passione per la fotografia è sempre stata viva nella mente e nella creatività di Stefano Favaretto e questa stessa passione lo ha portato ad esplorare diversi Paesi nel mondo, al fine di approfondirne la conoscenza e di coglierne somiglianze e diversità.
Ha inoltre realizzato numerose Mostre, incontrando il pieno consenso del pubblico presente ed ha ricevuto alcuni importanti riconoscimenti, tra i quali un premio come uno dei migliori artisti presenti alla Biennale Internazionale di Asolo. Ha partecipato con successo anche a diversi concorsi fotografici internazionali ed ha ricevuto la gratificante lusinga di vedere una delle sue opere pubblicata dalla rivista Focus. È anche autore di una pubblicazione fotografica sul tema della coppia, opera che ha subito incontrato un notevole successo e che è già alla quinta ristampa. Stefano Favaretto sa imprimere nella fotografia la sua capacità di cogliere attimi e contrasti, creati su alcuni particolari che riescono a risvegliare nello spettatore emozioni e tratti di un discorso che poi ciascuno osservatore potrà sviluppare ed ampliare nel profondo di se stesso.
Così come è accaduto per le foto esposte nella mostra “Colpo d’occhio – Augenblick“, dove il colpo d’occhio dell’artista consiste proprio nel riuscire a cogliere l’attimo originale ed unico, capace di essere visto ed interpretato in modo universale, sospeso in un perenne dialogo fra luci ed ombre. In questa sua abilità, di certo l’attitudine professionale di psicologo lo aiuta, avvantaggiandolo nel sapere cogliere angoli ed angolature recondite e a volte anche nascoste per poi portarle alla luce e mostrale, affinchè chiunque si soffermi a guardare, possa infine collegare emozioni e pensieri e libere associazioni. Nel 2014 arriva per Stefano la svolta artistica ed arriva dal marmo, quello classico di Carrara, definito da lui stesso, come un materiale affascinante. Ridare vita ad antiche statue famose stampandole su marmo con una visione tridimensionale è un nuovo concetto artistico unico nel suo genere. L’idea di scolpire il marmo con la fotografia nasce dalla collaborazione che Stefano Favaretto ha instaurato con la Mauro Morelli Marmi di Morelli Claudio, dove le foto vengono stampate su sottili lastre di marmo di diversi formati vanno ad integrarsi e ad intricarsi completamente con la materia.
Così che la leggerezza della fotografia si sposa in un felice connubio, con la materialità e la solidità del marmo. In questa fase, il marmo attraverso le proprie venature, da origine alla forma e alla posizione della fotografia e le trasparenze che si generano da questa unione, riescono a creare un effetto tridimensionale ed unico nel suo genere artistico. La Mauro Morelli Marmi, fra le varie attività, si occupa anche di realizzare stampa digitale su materiali lapidei e simulazione di tarsie in marmi naturali con tecnologia a base di acqua. Inoltre il contatto diretto con i cavatori di Carrara ha permesso a Stefano di raccogliere singolari leggende e racconti sugli spiriti, ai quali i cavatori vogliono credere, così come vogliono credere nella loro protezione davanti ai reali e grandi pericoli che questo lavoro comporta.
Così i cavatori di Carrara parlano e raccontano dei baffardelli spiriti del bosco che escono di notte e vagano per le cave.
Tutto questo ha ulteriormente arricchito la già ricca creatività di Stefano, che ha così cercato di dare forma a questi spiriti attraverso la creazione di alcune sue nuove opere che non solo si riallacciano alla classicità, ma anche si affacciano sulla modernità di visoni nuove e trascendentali che a volte possono sembrare anche tecnologiche. Anche nella realizzazione e nella interpretazione di queste figure fantastiche che si avvicinano alla mitologia, riemerge l’attitudine professionale dello psicologo nella intenzione di indagare a fondo nell’animo umano per rintracciare ombre, miti, fantasmi e sogni che qui viene a combaciare perfettamente con il ruolo di artista, in una simbiosi perfetta, come quella realizzata tra la fotografia ed il marmo.
All’interno di questa completa coerenza concettuale, le figure proposte e nate dalla simbiosi fra fotografia e marmo, sono reali e non fotomontaggi anche se poi riescono a creare una grande varietà di effetti diversi. Volti incredibili sembrano materializzarsi nelle cave e l’arte di Favaretto ha cercato di cogliere e trattenere tutta questa incredibilità. Nel mese di gennaio 2015 l’artista presenterà le sue nuove creazioni che saranno esposte alla Mostra a Palazzo Ducale di Massa. “Nel cuore del marmo” sarà il titolo della Mostra che avrà come sottotitolo: ”Gli spiriti del marmo” e di certe si potranno ammirare opere nuove ed uniche, si potranno ammirare cose mai viste prima d’ora.