«Mi ricordo di un tempo in cui il negozio del fotografo, d’estate, si preparava ad accogliere i clienti che compravano i rullini per andare in vacanza o ne sviluppavano le fotografie. I fornitori passavano e ti vendevano 400/500 pellicole al mese per tutta la durata dell’estate. E che dire degli album fotografici e delle ingombranti scatole di contenitori per diapositive? Serviva un magazzino solo per quelli…
Mi ricordo che chi partiva per le vacanze si comprava la macchina fotografica più adatta alle proprie esigenze e capacità, chiedendo consiglio al proprio fotografo di fiducia su quali obiettivi usare, quale flash, quale borsa per l’attrezzatura fosse più comoda.
E poi si sceglievano i rullini giusti, chiedendo al fotografo quale migliore pellicola si potesse usare per fotografare in un tal posto in base alle sue peculiarità. Quanti ASA? (si chiamavano così allora). Quale marca? (differivano molto i cromatismi da una marca all’altra).
Ed era divertente vedere i “convinti” della foto, gli estimatori della diapositiva, gli impallinati per il filmino o il video sostenere a spada tratta la propria idea!
Poi chi tornava dalle vacanze arrivava con il sacchettino dei rullini e il fotografo, se era munito di attrezzatura per lo sviluppo e stampa, passava parte della notte a sviluppare le foto che il cliente non vedeva l’ora di sfogliare e mostrare agli amici. Già….sfogliare… E parliamo comunque di 15/20 anni fa, non della preistoria! E comunque si aspettavano almeno 1-2 giorni per poter vedere i risultati del proprio “reportage fotografico” della vacanza! Questo, fra le altre cose, creava un ottimo indotto di lavoro stagionale presso i fotolaboratori.
In casa delle famiglie, per ora, ci sono un sacco di album fotografici, scatole di diapositive, bobine di pellicola, videocassette… tutto materiale che ogni tanto qualcuno ritrova e con sorpresa si mette a guardare e poi, stupito, chiama i propri figli per mostrare loro una foto di quando erano piccoli…perché ancora l’hanno una foto di quando erano piccoli, e magari anche una del nonno e della nonna il giorno del battesimo, perché no? Si usava fotografare e si usava conservare ricordi.
Adesso invece le cose sono molto più semplici, più veloci, adatte alla leggerezza e velocità con cui si affronta la vita e senza pensare ad un futuro! (d’altronde parliamo di frivolezze). L’importante è l’aperisound delle 19,00, il resto è ciccia!
Adesso mi sono accorto che per comprare una qualunque cosa ci si affida “all’autorevole esperienza” del web, dove si leggono recensioni intelligenti di prodotti e aziende. Dove ci sono 10 personaggi, con 10 esigenze diverse, con 10 esperienze diverse, che dicono la loro in 10 modi viversi. Così è facile farsi un’idea, certo! Fanno fede soprattutto le 10 recensioni dei 10 amici del produttore o del rivenditore dei prodotti ma non fa fede il fatto che un certo prodotto o una certa azienda sia sul mercato da 40 anni. “Chissà perché questo è sul mercato da tanto tempo? Chissà il perché di tanta longevità? Forse sa fare quel che deve fare? “naaaa… è molto meglio affidarsi ad una recensione fatta da qualche amico o parente interessato…
Poi una volta, per le cose importanti, ci si affidava ad un professionista e si badava bene che fosse esperto. Adesso le foto del matrimonio si lasciano fare all’ultimo “pirla” che ha aperto una pagina facebook e scrive che fa matrimoni d’autore a prezzi del 50-100% inferiori rispetto ad altri. Chissà come fa….
Quindi, riassumendo, adesso si compra il prodotto sul web (dal fotografo ci andiamo solo quando non sappiamo più cosa fare per farlo funzionare), scattiamo con il telefonino “che le foto le fa più belle della macchina fotografica” (Cit.), non abbiamo la più pallida idea di come spostare le foto dal telefono al computer (20 anni fa la gente faceva delle piazzate allucinanti se non c’erano le istruzioni in italiano) e quindi andiamo dal fotografo che lo fa lui gratis (“cosa vuoi che voglia? Ci vuole un secondo!“), i più fenomeni della situazione tengono tutte le foto dei ricordi e delle vacanze sul computer, o sul “dischetto” (?) o nella penna usb, o sull’hard disk portatile o nella memoria del telefono. “Scusi devo scaricare una foto dall’ iphone” – “Me la manda via mail? “ – “ …non sono mica capace!“ – “Ok, ma quante foto ha dentro per cercarla?“ – “ahh… non so, saranno 2-3 mila!“ – “scusi ma lei ha speso 600 euro in un telefono e non sa neppure usarlo? E io dovrei sfogliare 2000 foto per cercarne una? Posso chiederle 50 euro?“.
Ragazzi vi svelo un segreto… googlate un pochino e andate a vedere quanti “Help” ci sono di gente che chiede come recuperare le proprie foto da un supporto digitale danneggiato. “…aiutatemi vi prego… ci sono tutte le foto delle vacanze… ci sono tutte le foto di mio figlio da piccolo…” oppure, questo al Top “…ci sono le foto del mio matrimonio…”! Tutto questo discorso, naturalmente, funziona anche per il macellaio che ti tagliava le fettine sul momento (meglio adesso che sono nella vaschetta con il nylon), Il fornaio che ti dava il pane appena sfornato (meglio adesso quello del cassettone al supermercato), il negozio di abbigliamento che ti offriva anche la sartoria se serviva (meglio adesso su **lando che tanto il reso non si paga se la taglia non va bene)… insomma fate tutti i romantici e volete il centro storico pieno di bei negozietti da guardare mentre passeggiate… ma quando serve non li considerate neanche di striscio… Ok, l’andazzo è questo e non c’è assolutamentenulla da fare».
Fabio Balivo