Come succede da dieci anni a questa parte, alcune centinaia di indiani Sikh si sono ritrovati nel corso della mattinata di sabato 8 agosto nel Cimitero di Guerra Indiano di Forlì per rendere onore ai loro caduti durante il Secondo Conflitto mondiale. Nell’occasione i responsabili della Comunità italiana affiancati dai rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, l’assessore Raoul Mosconi per il Comune di Forlì, Gabriele Zelli per la Provincia di Forlì-Cesena, il presidente della commissione Difesa della Camera dei deputati Francesco Garofani e il parlamentare forlivese Marco di Maio, hanno lanciato un appello a favore dei marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.
È stata chiesta la risoluzione della questione diplomatica e giudiziaria, che sta dividendo Italia e India, per i fucilieri della Marina militare italiana accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati, al largo della costa del Kerala, in India. La cerimonia ha assunto in questo caso una valenza nazionale sia per la questione posta sia per il luogo scelto per lanciare la proposta a favore dei due militari italiani e cioè il Cimitero degli Indiani, la cui realizzazione risale al mese di dicembre del 1944. Posto in via Ravegnana, di fronte al Monumentale di Forlì, ospita le tombe di 496 caduti della Seconda Guerra mondiale (15 ancora ignoti), di cui 493 soldati dell’esercito indiano della IV, VIII e X Indian Division e 3 dell’esercito britannico.
Molto determinante tra il 1944 e il 1945 fu l’impiego dei militari indiani in queste zone per l’avanzata degli Alleati nella guerra contro i nazifascisti. Sul settore adriatico, a sud di Cesena, fu operativa la X Divisione Indiana, in prima linea dall’ottobre 1944. In precedenza era stata impegnata la IV Divisione, dirottata poi sul fronte greco mentre, durante la battaglia della primavera del 1945, anche l’VIII Divisione combatté da queste parti. All’interno del Cimitero di Guerra Indiano è collocato il monumento commemorativo delle cremazioni agli ufficiali hindu e sikh e ai soldati dell’Esercito Indiano che persero la vita fra il 16 aprile e l’ottobre 1944, nel corso degli attacchi lungo la Linea Gotica fino allo sfondamento definitivo, avvenuto tra agosto 1944 e aprile 1945. In totale il monumento onora la memoria di 769 militari caduti.
Il 13 aprile 2011, all’entrata del cimitero è stato scoperto un gruppo bronzeo, opera dell’artista di origine bulgara Stephan Popdimitrov, dedicato ai soldati sikh caduti nel corso della Seconda Guerra mondiale. Sul basamento vi è stata posta una targa con la seguente epigrafe: “Comunità Sikh Italia / “Oggi siamo in grado di vivere con onore, / dignità e indipendenza. / Nella guerra hanno combattuto e sono / caduti per noi… / Indossavano il turbante” / (Sir Winston Churchill).
Va ricordato, infine, che sugli avvenimenti bellici che videro protagonisti i soldati sikh e la presenza di una folta comunità di sikh in Italia, che si è radicata nel corso degli ultimi decenni nel reggiano in particolare, il regista forlivese Alessandro Quadretti ha dedicato un film documentario: “Kalsa – I Sikh in Italia dal 1944 ad oggi; opera che si presta per essere proiettata nelle scuole e in occasioni di rievocazioni storiche.