Ristorante Al Pirata di Cervia
Viale Cristoforo Colombo, 54
Recapiti tel.: 0544/71328
Giorno di chiusura: lunedì, ma solo in inverno.
Orario di esercizio: pranzo e cena.
Chiusura per ferie: mai.
Si può prenotare? Si, soprattutto per cena.
Accettano tutte le Carte di Credito.
Come arrivare, itinerario consigliato: portarsi sul lungomare di Cervia, all’altezza del Grand Hotel voltare a sinistra e subito ancora a sinistra (la parallela al lungomare), lo troverete sulla destra, andando col flusso a senso unico del traffico.
Locale è climatizzato, ha sale all’aperto e un bel cortile interno.
Parcheggio: antistante.
Da 18 anni Francesco Iasi dirige il ristorante pizzeria “Al Pirata” di Cervia, locale che esiste da 40 anni. “Al Pirata” mi ricorda ovviamente Pantani; ma “pirata” è anche il soprannome dello stesso imprenditore, un salentino col cuore profondamente pugliese. La sua zona di origine è quella di Melpignano, regione stupenda per cultura barocca, cucina, arte, musica; ma Francesco Iasi ha anche Cervia negli occhi, come lui stesso dice di sé. Iasi dopo la scuola alberghiera arriva nella nostra regione per esperienze di ristorazione: prima a Sestola (MO) sull’Appennino, quindi a Marina Romea (RA), poi Marina di Ravenna, prosegue con Milano Marittima col locale “L’Acquario”, gestito per molti anni, infine lo sbarco all’attuale locale a Cervia: un bel curriculum. Francesco è senza dubbio del “mestiere”, soprattutto parlando di pesce è uno che ha da dirne, e conosce anche i segreti della pesca che pratica sovente, intesa come pesca d’altura, rigorosamente alla canna, di cui mi parla, con zelo, durante l’intervista: anzi ad un certo punto mi presenta un suo amico cervese pescatore, anche lui da altura.
Per i menù a base di pesce, Al Pirata è senza dubbio uno dei posti migliori presenti sulla riviera romagnola: Francesco mi sussurra che, tramite un suo parente, provvede a farsi inviare, ben due volte alla settimana, dalla stupenda cittadina di Gallipoli (LE), pregiato pesce (gamberoni, gamberi viola, scampi ed altro) che utilizza per le crudité, cavallo di battaglia, immaginabile visto il suo dna (Gallipoli mi fa ricordare il ristorante Marechiaro, su palafitta, uno dei più belli d’Italia). Un excursus sul pesce ce lo fornisce lui stesso: dev’essere freschissimo, va cotto il più semplicemente possibile, chi lo riempie di pan grattato (o altro) sbaglia clamorosamente, oppure ha qualcosa da mascherare. Cose note.
Una volta all’anno Francesco Iasi organizza una cena salentina, idealmente collegata con la Notte della Tarantola di Melpignano –Lecce, il suo paese natale, quest’anno si terrà martedì 25 agosto: mi spiega che si è iniziato così per caso e la cosa ha preso piede al punto che è diventato un rigoroso appuntamento di chiusura stagione-mare; gli avventori non sono solo pugliesi, ma anche tanti golosi romagnoli: non mancherò e vi saprò dire.
Dimensione del locale: grande locale, arredamento a legno scuro, con gusto (arredo da barca), fine; ambiente caldo, accogliente, intimo. Stupendo ampio giardino interno con tavolini intimamente disposti in qua ed in là, ed anche nicchie private.
Note sulla tavola: rustica ma ben apparecchiata, fine, di classe.
Servizi igienici: ottimi.
La Cucina come area: ben attrezzata, razionale, pulita.
Sulla cucina: di pesce, regionale, nazionale, pugliese (salentina).
Direzione: Francesco Iasi; Chef: Gabriele Gemma; assistenti: i due figli di Iasi.
Target del locale $$$: Medio/Medio-alto, per le portate pesce/vini. Medio per pizzeria e primi piatti.
Descrizione Menù:
– Antipasti: cruditè, cui assegniamo voto massimo: 10 e lode. Piatto cervese: Cozze di Cervia (igp) alla marinara (voto 9+); Crostacei all’aceto balsamico (voto 9 e ½); Aragosta alla Catalana (voto 10); Insalata di mare (voto 9); Carpacci vari polipo/tonno; Antipasti romagnoli; ecc.
– Primi piatti: Spaghetti al Pirata (voto 9); Spaghetti vongole veraci (voto: 9); Risotto alla marinara; Tagliolini gialli e neri dello chef (astice, gamberi, porcini e spada); Strozzapreti alle canocchie (voto 9); Cappelletti (pomodoro/pasticciati/panna/speck/ragù); tagliatelle al pirata (panna/ragù/funghi); ecc.
– Secondi piatti: pesce fritto (assegniamo massimi voti); grigliata di arrosto misto di pesce (voto 9+); Zuppa di crostacei (ottima); Orata/Spigola al sale di Cervia/al pomodoro/ecc.; Crostacei alla griglia; pesce fresco in esposizione frigo al pubblico (secondo pescato); piatto cervese: Sardoncini scottadito con finocchietto selvatico e salicornia. Zuppa di pesce.
– Contorni: verdure alla griglia e cotta; insalata.
– Pizza: benché un po’ sottile, valida, ingredienti genuini; nota sul forno che è a legna tradizionale, quindi non usano legna pressata ma legna “vera”: non è poco. Indichiamo: Pizza Cubana (con ananas); Frutti di mare; Pirata (pomodoro, mozzarella, porcini, salsiccia, gorgonzola, rucola e grana); Calzoni al forno (farcito con funghi, carciofi, prosciutto cotto; Funghi; Semplice con pomodoro e mozzarella, squisito; Gorgonzola; Ai 4 formaggi).
– I dolci: zuppa inglese; semifreddo ricotta e fichi; croccante alla vaniglia/torroncino; créme caramel; crema catalana; gelato; ecc. (massimi voti).
– Caffè, amari: ottimi e segnaliamo rari rhum d’annata: 10/15/20 anni.
– Nel Cestino: pane da impasto ex-pizza (ottimo, voto 9); piadina.
– La Cantina/Carta dei Vini. I due figli di Iasi fanno il corso da sommelier. Ottima scelta di etichette nazionali ed estere, ne contiamo almeno 150. Fanno anche un abbinamento a tema etichetta/musica jazz.
– E la carta… dell’Acqua: Acqua Lurisia.
– L’Olio, il sale & l’Aceto: buona scelta.
Piatti consigliati: Cruditè.
Miniere gastronomiche: Pesce crudo (Cruditè); cucina salentina a tema (prossima rievocazione: 25 agosto)
Esame finale:
Locale: 9; Servizio: 9+; Menù: 10 e lode; Conto: da 8 a 9.
“Sulla Porta”: il locale ha queste “Placche”: citato su queste Guide:
4live.it
– Accademia Italiana della Cucina
– Ospitalità Italiana
– Emilia Romagna da bere
– Trip Advisor (vincitore)
– Sapore di Sale
– Club della Braciola
– Italian whine List
Puoi anche provare questi altri locali da noi selezionati/recensiti:
– “Il Caminetto” a Milano Marittima, locale al top.
– “La Pantofla/Osteria dei Pescatori”, porto canale di Cervia; trattoria di pesce.
– “Vittorio”, fronte darsena di Cervia, ristornate di pesce, “barcaiolo” e non.
Cosa c’è da vedere in zona: Le saline di epoca etrusca, recuperate da alcuni anni danno un prezioso sale denominato “sale dolce”, si tratta di un sale marino (non è salgemma, di miniera, come l’80% sul mercato) non essiccato e con una propria umidità con la presenza di iodio, zinco, rame, manganese, ferro, potassio, magnesio. Cervia una città da scoprire, vivibile anche in inverno.
In definitiva: ottimo, indicato per cene di pesce.
Gigi Arpinati