La mostra “Guerriero Cortini. Incisioni”

Galleria Luigi Michelacci

Sabato 5 dicembre, alle ore 16,30, alla Galleria Luigi Michelacci, in via Cavour 60 a Meldola, verrà inaugurata la mostra “Guerriero Cortini. Incisioni“, curata da Rosanna Ricci (immagine di repertorio). La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio, secondo i seguenti orari: giorni feriali 16,00-19,00; giorni festivi 10,00-12,00 e 16,00-19,00. Ingresso libero. 

Di seguito il testo scritto da Gabriele Zelli per il dépliant della mostra. L’Accademia degli Imperfetti e il Comune di Meldola continuano con questo nuovo appuntamento con la grafica la meritevole ed encomiabile opera di valorizzazione e di riscoperta degli artisti che si sono dedicati in forma esclusiva o solo in parte a questa forma d’arte. In questo caso viene data la possibilità di conoscere la produzione di Guerriero Cortini (Forlì 1945-1997), la cui scomparsa fu davvero prematura.

Nel catalogo che accompagnò la mostra antologica “Nostro signore il tempo”, fortemente voluta dalla moglie Laura Budroni e da chi scrive e che si tenne a Forlì all’inizio del 2001, a quatto anni dalla scomparsa di Guerriero Cortini, due amici dell’artista, Paolo Silvestri e Marco Tadolini, sottolinearono che: “La magia di Guerriero consisteva nell’incantare ugualmente sia chi lo ascoltava in una conferenza ad un auditorium di super addetti ai lavori, sia chi lo incontrava casualmente mentre discuteva per strada con qualcuno su un passo di Nietzsche o dell’ultima ricerca sui neuroni, pubblicata dalla rivista Scientific American”.

Era quindi a tutti gli effetti un eclettico, come ebbe modo di definirsi lo stesso Cortini in uno scritto: “A monte dell’arte, della poesia, è la capacità di comprendere e di comunicare, di dare tale comprensione e di riceverla: non si tratta certo di un’esaltazione dei propri sensi. Nel contempo, le mie migliori composizioni sono partiture musicali: i segni e i colori, cioè, divengono suoni, armonie e toni. Per questo motivo mi definisco un eclettico, intendendo con tale termine colui che riesce ad esprimersi in vari modi, sforzandosi di universalizzare le proprie finalità, non dividendole per settori e discipline distaccate”. Queste parole di Guerriero Cortini mi sembrano illuminanti della sua personalità e della sua attività di artista. E come artista nulla produceva a caso, tanto che poteva sempre argomentare approfonditamente le tecniche e le poetiche di ogni segno, di ogni pennellata, di ogni frammento. Per cui la scelta di dedicarsi anche all’incisione calcografica ebbe una motivazione molto forte che egli stesso così spiegò: “Così, ora prediligo questa tecnica non perché è necessaria o utile (…) ma perché promette, innanzitutto, “piacevoli scintillii”, e un risveglio di quelle “forze plasmatrici”, ritrovando una forte espressione, per esempio, nella ripetizione infinita dello stesso segno o segni diversi ma ricorrenti, che ci additano anche un modo per afferrare l’idea del tempo”.

L’incisione calcografica è una tecnica che Cortini tentò di trasmettere, con risultati proficui, a molti giovani forlivesi e non, attraverso i corsi che venivano organizzati nell’ambito del Progetto Giovani dal Centro Immagine del Comune di Forlì, presso la sede di via Palareti che fu attrezzata con un torchio e con le altre strumentazioni necessarie. Ricordo molto bene quel periodo per averlo vissuto, prima come coordinatore di un altro centro giovanile, quello che si occupava di cinema e aveva sede a San Martino in Strada, poi come assessore che aveva, tra le altre deleghe, anche quella al Progetto Giovani. Cortini avviò un’attività molto intensa che ruotò attorno a quel torchio e che si sviluppò per oltre sedici anni, a partire dal 1980 fino alla sua morte avvenuta il 2 ottobre 1997. Lo stesso torchio venne usato da Cortini per la sua produzione grafica, realizzando anche le opere esposte a Meldola che danno la possibilità di comprendere le sue qualità artistiche.

Gabriele Zelli

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