«In riferimento alle affermazioni e alle immagini circolate in queste ore, desidero innanzitutto scusarmi per quanto accaduto. Si tratta di un fatto molto spiacevole, perché il rispetto delle regole rappresenta uno dei fondamenti del vivere civile e viene richiesto a tutti i cittadini, ma ancor più a chi esercita un ruolo istituzionale. Si è trattato, voglio sottolinearlo, di un episodio accidentale ed isolato che non è rappresentativo di una condotta o di un comportamento abituale.
L’episodio che si è verificato mi induce però a riflettere e a considerare come i ritmi frenetici della quotidianità siano una costante che accomuna chi, come me, è una mamma e allo stesso tempo una mamma amministratrice. Con le difficoltà e l’impegno di conciliare le attività professionali con le normali esigenze della famiglia, che come me vivono molti cittadini. Ed è su questo che, come rappresentanti delle istituzioni, siamo chiamati a lavorare, con l‘obiettivo di migliorare la qualità della vita e delle relazioni.
Oltreché Vicesindaco sono e rimango, prima di tutto, una mamma, anche se troppo spesso non viene riconosciuta più alcuna distinzione tra vita pubblica e privata e anch’io mi confronto quotidianamente con la ricerca di un equilibrio tra famiglia e lavoro talvolta davvero precario.
Ogni mattina mi sveglio alle 6,30 per preparare le mie figlie. Una frequenta la scuola elementare Diego Fabbri, in centro storico, e l’altra la scuola materna a Vecchiazzano. Ogni mattina sono io ad accompagnarle entrambe a scuola. Anzi, dal momento che credo fortemente che l’uso dell’auto in centro storico vada limitato il più possibile, ho iscritto mia figlia grande al Pedibus, che frequenta regolarmente, grazie al quale si reca a scuola a piedi senza bisogno che sia io ad accompagnarla. Tuttavia ci sono delle mattine dove anche in casa mia, come capita nelle case di tutti, succede l’imprevisto, le bambine che non si vogliono svegliare, il latte versato sul grembiule, e allora perdi tempo e sei a rincorrere i minuti. In quelle occasioni perdiamo il Pedibus e allora accompagno a scuola mia figlia, in auto perché devo poi andare anche a Vecchiazzano e tornare in centro per recarmi in Comune.
E anche in quelle occasioni tuttavia l’attenzione al rispetto delle regole è sempre alto e cerco di accompagnare o ritirare mia figlia da scuola compatibilmente con la presenza dell’altra mia figlia. L’accesso in Ztl mi è consentito da un pass che regolarmente espongo e pago. Nell’arco di 22 anni di patente non mi sono state elevate più di 4 o 5 contravvenzioni e nonostante questo dato positivo ritengo corretto aspettarsi che chi esercita una funzione pubblica sia sempre il primo a dare il buon esempio. Ed è quello che mi impegno a fare quotidianamente oltre a quanto già derivi dal mio stesso carattere. Ribadisco sinceramente le mie sentite scuse per quanto avvenuto e dal momento che questo comportamento esula nel modo più assoluto dalle mie abitudini ritengo offensive e al limite della diffamazione le affermazioni contenute nel video che è stato diffuso sul web. Ed è per questo motivo che mi riservo di agire in tutte le sedi opportune per tutelare la mia onorabilità e riportare a verità dei fatti quanto presentato in maniera distorta e offensiva».
Veronica Zanetti