Il sindacato Ugl di Forlì-Cesena e Rimini riporta all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione contrattuale dei lavoratori delle cooperative sociali in appalto con Hera, società a maggioranza pubblica votata a fare utili in Borsa, nel settore dell’igiene ambientale.
Esistono esposti inviati – nell’estate 2015 da dirigenti sindacali Ugl – ai comandi provinciali della Guardia di Finanza di Bologna, di Rimini e di Roma, alle Procure di Bologna, Ravenna, Forlì e Roma, all’Agenzia nazionale Anti – corruzione ed all’Autorità della concorrenza e del mercato, ed anche esposti inviati da una settantina di lavoratori al Prefetto ed alla Dtl di Rimini.
“Cosa s’è mosso a tutt’oggi nelle stanze della Magistratura e della Finanza? Qual è la situazione delle cooperative sociali che ottengono da Hera il subappalto di determinati servizi?” chiede il segretario provinciale dell’Ugl di Forlì-Cesena e Rimini, Emanuela Del Piccolo, che muove anche una critica sulle logiche che ispirano la governance di una multiutility temendo il pericolo: “che le società maggiori che concorrono agli appalti dei pubblici servizi vogliano e possano presentare offerte con importo al massimo ribasso, magari scaricando le difficoltà sugli altri, le piccole società, se è il caso proprio le cooperative sociali“.
All’indice delle Procure e della Guardia di Finanza il capitolato d’appalto (scaduto a dicembre 2015 e già rinnovato) che vide l’aggiudicazione ad un raggruppamento temporaneo d’imprese romagnole che comprendeva anche il Consorzio Formula Ambiente di Cesena, finito agli ‘onori della cronaca’ con proprie cooperative (poi espulse) nell’inchiesta romana della magistratura intitolata “Mafia Capitale”. Negli esposti sarebbero indicate presunte “possibili irregolarità” (si chiede di accertare che le dichiarazioni non siano false e non si ravvisino comportamenti di concorrenza sleale, ndr) relative alle gare d’appalto scaduta nel 2015 per lo svolgimento e l’esecuzione del servizio di raccolta e trasporto rifiuti solidi urbani e assimilati per le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini e l’ambito di Riccione per un importo complessivo di poco più di 44 milioni di euro.
Negli esposti presentati dall’Ugl si chiede di accertare a quale titolo sia stato affidato nella stessa gara alla Colas di Ravenna l’attività di raccolta rifiuti svolta a Riccione e Rimini e se ai lavoratori impegnati nello svolgimento dei servizi ambientali degli appalti Hera sia stato riconosciuto il contratto collettivo nazionale di lavoro dei servizi d’ igiene ambientale, piuttosto che quello delle cooperative sociali che è più basso del 35-40% in termini di retribuzioni e contributi Inps. Negli esposti inviati alle Procure romagnole si ricorda che l’ applicazione del ccnl servizi igiene ambientale è sancita come obbligo dai bandi di gara europei che la committente Hera ha emanato per l’ affidamento del servizio ed è scritto chiaramente come requisito negli stessi bandi di gara di questi appalti milionari.
Il sindacato Ugl di Forlì-Cesena e Rimini chiede che gli organismi di controllo competenti (e in specie l’Ispettorato del lavoro) accertino con esattezza: “quali siano le reali condizioni dei contratti di appalto dei servizi ad Hera, se siano state rispettate le norme in materia di sicurezza sul lavoro, attraverso quali di carichi di lavoro siano raggiunti gli obiettivi di produttività , se non si possano ravvisare casi di “camuffata” riduzione del costo del lavoro e se non si verifichino casi di subappaltati, situazione che potrebbe arrecare grave danno non soltanto ai lavoratori che percepiscono salari più bassi ma anche alla qualità stessa del servizio offerto ai cittadini”.
Al di là degli aspetti giuridici contenuti negli esposti inviati alle Fiamme Gialle ed alle Procure romagnole, l’Ugl di Forlì-Cesena e Rimini ricorda che già in passato il sindacato aveva protestato ufficialmente sulla materia degli appalti e dei rapporto di lavoro ivi posti in essere. E nel corso di scioperi e manifestazioni pubbliche era stato evidenziato in alcuni casi che: “ai lavoratori di Hera veniva applicato il contratto nazionale mentre la parte affidata alle altre società in appalto scontava contratti molto scadenti. E proprio nel caso di Formula Ambiente e Colas, che nel 2011 si erano consorziate ed avevano vinto appalti in materia di rifiuti in provincia di Rimini era stato applicato il contratto Fise mentre altre società, pur avendo ottenuto appalti da Hera, avevano applicato il contratto delle cooperative sociali che è molto inferiore. E questo non è accettabile. Chiediamo che le istituzioni e gli organi di controllo intervengano e facciano chiarezza una volta e per tutte per i casi del passato e i contratti in essere” precisa il segretario provinciale dell’Ugl di Forlì-Cesena e Rimini, Emanuela del Piccolo.
E per concludere l’Ugl di Forlì-Cesena e Rimini ricorda che la stessa multiutility poche settimane fa, a fine gennaio 2016, è finita sotto la lente della procura di Bologna che ha aperto un’inchiesta per turbativa d’asta, finora contro ignoti, che mette nel mirino un appalto – indetto a luglio 2015 e assegnato a dicembre – per i rifiuti di Hera vinto dalla cooperativa Brodolini di Comacchio come capofila di un’associazione temporanea d’impresa che raccoglie varie cooperative sociali.
La stessa coop Brodolini aveva sciolto l’associazione temporanea d’impresa che già effettuava la raccolta dei rifiuti e che comprendeva delle imprese private pochi giorni prima dell’uscita del nuovo bando e alla gara la nuova Ati formata da Brodolini e altre cooperative sociali aderenti a Legacoop era risultata essere l’unica società partecipante.