Si decantano ovunque le proprietà del pellet che sembra accontentare ambiente e utenza. Utilizzato come combustibile per stufe e ricavato dalla segatura essiccata e pressata sotto forma di piccoli cilindretti, ha introdotto nel mondo del riscaldamento una serie di miglioramenti, di tipo ecologico (non si abbattono alberi interi), energetico (risparmio economico) e nella gestione dell’impianto. Si calcola che la spesa per il riscaldamento delle case, impiegando questo prodotto naturale, sia sottoposta a una riduzione sensibile compresa tra i 100 e i 1.200 euro, un dato che ha portato sempre più italiani ad adottare questo sistema (sono quasi due milioni le stufe a pellet e più di 50mila le caldaie a uso domestico).
L’adozione è sollecitata anche dagli incentivi, detrazioni fiscali per le ristrutturazioni, attualmente al 50%, utilizzabili anche per nuovi acquisti e che prevedono il rimborso della percentuale di spesa sotto forma di detrazione Irpef. Passiamo a un vero e proprio confronto ad armi pari, senza risparmio di colpi. Se pensiamo che per ottenere le kilocalorie prodotte da un litro di gasolio, sono necessari 2,12 chili di pellet, e che il costo di un litro di gasolio è di euro 1,72, mentre il costo di 2,12 chili di pellet è di euro 0,508, non servono spiegazioni ulteriori. Il risparmio è intorno al 70%.
Anche nel confronto con il metano, il pellet esce vincitore. Per produrre con il pellet tante kilocalorie quante ne produce un metro cubo di metano sono necessari due chili. Il metano costa euro 0,98 al metro cubo, mentre due chili di pellet costano euro 0,48. Il risparmio si aggira intorno al 49%. Dati alla mano, ci resta da avere solo un buon consiglio da un esperto del settore. A Forlì, Isola Calda, rivenditore di stufe a pellet, offre sopralluoghi gratuiti per preventivare l’impianto più adatto, per un’installazione su misura per la casa e per le esigenze del cliente, soddisfacendo gusto estetico e qualità.