È il giorno di Luisanna Messeri, uno dei volti in cucina più noti della televisione, premio Marietta Honorem 2007. Dopo avere pubblicato il celebre audiolibro del compianto Paolo Poli sul Manuale Artusiano, lunedì sarà a Casa Artusi all’App-eritivo per presentare la sua ultima fatica: “111 ricette italiane che devi saper cucinare” (Emons, 2015). L’incontro si aprirà alle ore 20,15 con un aperitivo, alle 21,00, nella Chiesa dei Servi la presentazione del libro. L’evento era previsto alle 19,00 ma è stato spostato per la quasi concomitanza della partita della nazionale di calcio. Della serie: se l’Italia vince è un invito a festeggiare a Casa Artusi, se ahinoi perde è possibile consolarsi in questa piacevole serata. Un po’ come proponeva una celebre pubblicità di “Tutto il calcio minuto per minuto” su uno storico liquore.
Alle 20,15 ci sarà l’inaugurazione delle mostre presenti alla Festa. Ben nove le esposizioni in giro per la città, dalla mostra a Casa Artusi sul rapporto Olindo Guerrini e Artusi, a quella sui Paesaggi d’Autore sempre a Casa Artusi in collaborazione con l’Associazione Nazionale Case della Memoria. Tante le proposte ospitate in vari punti della Rocca: “A l’et in tla ment” sulle tradizioni del mondo contadino a cura dell’Associazione Il lavoro dei contadini; le scuole alla festa con i lavori degli studenti; “Miles ritrovato” con gli scatti di Mirko Boscolo in collaborazione con l’Associazione Dei de jazz; “L’uomo che guarda” con le opere di Alessandro Casetti e Pasquale Marzelli; le opere degli artisti dell’Associazione “Amici dell’arte”. E ancora nell’ex asilo Rosetti “Passaggi di storia”, racconto del cibo dalla storia d’Italia alla Secondo guerra Mondiale, mentre nella Bottega d’arte A casa di Paola (via Oberdan n. 5), “Il pieno e il vuoto” con, opere di Alessandro Casetti.
Senza dimenticare il Museo Archeologico “Aldini” aperto tutti i giorni anche in orario serale, con proposte di vario tipo come quella odierna alle 21,00 con il percorso alla scoperta dei cibi e dei modi di vivere dalla preistoria al Rinascimento (ingresso 4 euro).
Alle 21,00 nella piazzetta Berta e Rita, dialogo tra arte e cibo insieme a Silvia Naddeo e Luca Maggio.
Proposte per tutti i palati
Cosa mangiava il patriota Silvio Pellico? Ce dice la casa museo che lo ospitò a Saluzzo (Cuneo), che propone una serie di piatti tipici della tradizione piemontese che tanto piacevano all’autore della “Mie prigioni”. Tutto questo in piazza Artusi nello spazio “A tavola con i grandi”. Sempre nella centrale piazza di Forlimpopoli troviamo il cappelletto romagnolo del Circolo Arci di Villa Rotta, la trippa bovina in umido del Comitato gemellaggi di Forlimpopoli, i sapori dell’Agriturismo Al Colle di Bertinoro, fritto e piadina del Felix di Milan Marittima, la cucina del Don Abbondio di Forlì, il vino di Tenuta Diavoletto e la pizza di Pinco Pallino.
Gli spettacoli di lunedì 27 giugno
Per gli spettacoli alle 20,30 in via Costa le note musicali di “Frottole e follie”, alle 20,45 in via Saffi l’acustico Duo Serpico. Alle ore 21,00 nel Palco dei ragazzi lo spettacolo di narrazione “Catia fiabe” con la compagnia Tuttotondo, in piazza Pompilio il clown Eros Gambeinspalla, in via Veneto per il concorso artisti di strada la stoia d’amore Juggling rendez vous. E se al Teatro Verdi va in scena il laboratorio teatrale di Denio Derni “Se non piove sul bagnato sono guai”, alle 21,30 l’Arena Artusi propone l’inedito mix della tradizione popolare della Romagna col jazz. Il risultato è lo spettacolo “Daniela Piccari in voci” che alterna canzoni a monologhi sui testi di Nino Pedretti (ingresso 12 euro). Nel corso della serata in giro per la cittadina sarà possibile imbattersi nello street show itinerante di Isac Demer.
Siamo nel ventennale della Festa Artusiana, impossibile non tenerne conto. Una data che coincide con una ricorrenza del tutto speciale a livello internazionale: la prima traduzione in lingua francese del manuale dell’Artusi: “La Science en cuisine et l’art de bien manger” della Casa editrice Actes Sud. Ebbene sì, il celebre manuale del padre della cucina italiana è stato tradotto in quasi tutte le lingue, con la casella bianca transalpina. Ora riempita.
Un doppio traguardo – ventennale Festa e manuale in francese – che meritava un evento di riguardo. Che non si è fatto attendere: su proposta del Comitato Scientifico di Casa Artusi, uno speciale Premio Artusi sarà assegnato a Paul Bocuse, monumento della cucina francese. Bocuse, grande innovatore in campo gastronomico, è uno dei più grandi chef del XX secolo e rappresenta l’emblema della cucina transalpina. La cerimonia di consegna avverrà a Lione il sabato 5 novembre 2016. L’annuncio è avvenuto ieri dal sindaco Mauro Grandini nel corso del convegno Artusi-Guerrini.
Questa la motivazione: “Il Premio Artusi 2016 a Paul Bocuse, ovvero al monumento della cucina francese che con una lunga e prestigiosa carriera, è diventato punto di riferimento imprescindibile per la cucina francese e mondiale”.
Questo riconoscimento a un grande cuoco si affianca al Premio Artusi 2016 assegnato al fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, in programma a Forlimpopoli sabato 29 ottobre.
Non è la prima volta che la città artusiana premia un cuoco di fama mondiale, infatti dal 1997 a tutto il 2007, anno di apertura di Casa Artusi, il centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica, la città di Forlimpopoli ha assegnato il Premio Artusi anche a un cuoco stellato di fama internazionale. I Premi attribuiti sono stati: nel 1997 Juan Mari Arzak (Spagna), 1998 Gualtiero Marchesi (Italia), 1999 Jacques Chibois (Francia ), 2000 Alice Waters (USA), 2001 Renato Gualandi (Italia), 2002 Eckart Witzigmann (Germania ), 2003 Fabio Picchi (Italia ), 2004 Unione ristoranti del buon ricordo (Italia), 2005 Pietro Leemann (Italia ), 2006 Moshe Basson (Israele), 2007 Gino Angelini (Italia).
Chi è Paul Bocuse
Grande innovatore in campo gastronomico, è uno dei più grandi chef del XX secolo e rappresenta l’emblema della cucina francese. Nasce a Collognes-au-Mont-d’Or l’11 febbraio 1926 e comincia da giovanissimo a dedicarsi, con grande passione e un’abilità fuori dal comune, all’arte culinaria. Finito l’apprendistato a Parigi, torna a Lione per prendere in gestione la locanda del padre Georges, trasformandola in uno dei ristoranti più rinomati al mondo. L’Auberge du Pont de Collognes è considerato il vero e proprio tempio della cucina francese che conquista in poco tempo ben 3 Stelle Michelin dal 1965.
Oltre all’Auberge, e alla brasserie l’Argenson, Bocuse gestisce, sempre a Lione, una catena costituita da due ristoranti (l’Est e Le Sud), una rotisserie (Le Nord) e una brasserie (l’Ouest). Bocuse possiede anche due brasserie in Giappone e un ristorante all’interno del Walt Disney World Resort di Orlando, Florida.
I riconoscimenti sono tantissimi, fra cui: Meilleur Ouvrier de France, Cavaliere della Legion d’Oro al Palazzo dell’Eliseo, Chef du siégle nel 1989 da Gault et Millau e nel 1995 diventa, primo chef al mondo, protagonista di un opera che si trova al musée Grevindi Parigi.
Fondatore della nouvelle cuisine, le sue idee in campo culinario coincidono in gran parte con le caratteristiche principali di questo movimento che dà grande importanza alla freschezza degli ingredienti e propone piatti leggeri. Paul Bocuse ha anche scritto diversi libri di cucina, il più noto è La cuisine du marché (“La cucina del mercato”, 1976) dove propone il ritorno al piccolo mercato di paese e agli alimenti sani e genuini.