«Alcuni mesi addietro, il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia Forlì Cesena (il più importante di tutto il comparto sicurezza), durante alcuni incontri con le istituzioni locali, aveva ampiamente illustrato la preoccupante situazione in cui versava la sicurezza a Forlì Cesena nonché le conseguenti ripercussioni sulla collettività. Purtroppo, in queste ultime settimane sta avvenendo quello che avevamo previsto: il rischio collasso delle attività di polizia. Difatti, come tutti sanno, le principali attività di Pubblica Sicurezza e di Polizia Amministrativa fanno riferimento, sul territorio, alla Polizia di Stato.
Sciaguratamente, la quasi inesistente sostituzione dei tanti poliziotti collocati in pensione (nella nostra provincia sono stati quasi un centinaio negli ultimi 5 anni e di questi solo un paio quelli sostituiti) unita all’aumento esponenziale dei carichi di lavoro determinati dalle tante criticità e dagli allarmi sociali e terroristici – proprio in questi giorni il Ministro dell’Interno ha sensibilizzato il personale a muoversi, fuori servizio, con l’arma d’ordinanza al seguito al fine di esercitare sempre un’azione di prevenzione e vigilanza -, stanno creando una condizione davvero insostenibile, anche dal punto di vista psicofisico, dei tutori dell’ordine che, ad oggi, hanno un’età media di cinquant’anni. Ma oltre al danno, la beffa; recentemente è stato pure prorogato un tanto atteso trasferimento ministeriale per la Questura di Forlì, per esigenze nella sede di provenienza dell’agente.
Ad ogni modo, per ribadire l’insostenibilità dell’attuale situazione, il Siulp ribadisce alcuni fatti concreti. Si pensi all’enorme flusso di profughi verso il nostro territorio; la gestione degli immigrati, il loro spostamento e l’identificazione, il fotosegnalamento e l’attività necessaria al fine dell’eventuale riconoscimento dello status di rifugiato (o altro) fa capo unicamente alla Polizia di Stato ed in particolare a quei pochi poliziotti in servizio presso una sezione dell’Ufficio Immigrazione della Questura. Un’attività aumentata di venti volte negli ultimi anni (dall’inizio dell’anno sono già diverse centinaia le posizioni di chiedenti asilo che sono state gestite da quell’ufficio) che sta mettendo a dura prova i poliziotti, sottoposti a carichi di lavoro stressanti, straordinari, doppi turni e rintracciabilità permanente.
Ma non è finita. Nonostante la mancanza di personale, il Ministero obbliga la Questura di Forlì ed il Commissariato di Cesena a fornire personale per le numerose aggregazioni nei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo collocati in Sicilia e altre regioni; a ciò si aggiungono le continue aggregazioni a Roma, per il Giubileo, che da molti mesi vedono coinvolti operatori dei vari ruoli. Questa imposizione ha costretto a chiudere in alcuni giorni l’attività rivolta al pubblico dell’Ufficio Passaporti della Questura, creando criticità verso i cittadini.
In altri uffici, importantissimi poiché svolgono un compito assai delicato di supporto a situazioni familiari particolarmente critiche e in sinergia con l’Autorità Giudiziaria – tipo l’Ufficio Minori – da tempo è preposto un solo dipendente (anche in questo caso l’ufficio è stato chiuso per alcune settimane per garantire le aggregazioni a Roma). Altri Uffici, fondamentali per la pianificazione e la gestione degli eventi di Ordine e Sicurezza Pubblica, sono in grosse difficoltà per la mancanza di organico, come del resto tutte le articolazioni e Divisioni della Questura e del Commissariato di Cesena, dove a fatica si riesce a coprire il Controllo del Territorio, sempre a causa della mancanza di personale; tutte situazioni che non possono essere sempre sopperite dal ricorso sistematico allo straordinario.
Inoltre, il nuovo Numero Unico Emergenze (112) ha di fatto aumentato il flusso dell’attività da parte delle Sale Operative (ma il personale qualificato addetto è in diminuzione); ultimamente vi è stato anche un sensibile aumento di attività burocratica da parte di alcuni uffici, al fine di implementare il Portale delle Notizie di Reato del Ministero di Grazia e Giustizia e così sopperire alla mancanza di cancellieri nei Tribunali.
Gli stessi poliziotti, sempre più spesso, sono impegnati anche in servizi di Ordine Pubblico (compreso i fine settimana) e d’Istituto, quindi capita che le meritate ferie si devono incastrate a margine dell’attività lavorativa.
Il Siulp ricorda inoltre che in tutto questo contesto, vi è anche un’aliquota di personale della Questura di Forlì e del Commissariato di Cesena che è stata inviata presso il Posto di Polizia Estivo di Cesenatico dove, assieme al personale aggregato (quasi tutti provenienti da Roma), vengono impiegati nel Controllo del Territorio ma solo in orari diurni. A questo punto ci chiediamo a cosa serve tenere aperto un Presidio di Polizia Estivo con orari così limitati, visto le grandi difficoltà quotidiane nel riuscire a garantire sicurezza e servizi adeguati alla cittadinanza, nei presidi permanenti.
Tra l’altro, a proposito della famosa “spending review”, si segnala che il Ministero dell’Interno decide di aggregare poliziotti, in servizio a Roma, presso il Posto di Polizia Estivo di Cesenatico, mentre quelli di Forlì Cesena sono costretti, come sopra detto, a spostarsi al Giubileo di Roma (chiudendo così alcuni Uffici della Questura di Forlì). A questo punto il Siulp, a tutela dei poliziotti e al fine di pretendere la garanzia di assicurare la sicurezza ai cittadini, si appella – chiedendo un nuovo incontro – al Questore, Prefetto e Parlamentari della provincia. Se non arriveranno finalmente risposte concrete dal Dipartimento, con il supporto della Segreteria Nazionale saremo pronti ad intraprendere vibranti forme di protesta, quali per esempio il blocco degli orari in deroga per gli eventi sportivi (dai prossimi campionati), che di fatto renderà impossibile garantire l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, a causa della mancanza di personale.
Il Siulp chiederà anche un incontro con i Sindaci di Forlì e di Cesena, (che hanno sempre dimostrato sensibilità e attenzione verso le nostre criticità) per ribadire l’importanza di un loro impegno verso la ricerca di eventuali nuove strutture per la Questura e il Commissariato o, in subordine, di locali dove spostare alcuni uffici quali per esempio l’Ufficio Immigrazione, in quanto quelli attuali sono inidonei per ricevere flussi giornalieri di centinaia di persone».
Siulp Forlì Cesena