Quando il maschio romagnolo ti dice “Ti presento i miei”

mamma col mattarello

Nella vita di una Romagnola esiste un momento di panico assoluto. In quel momento tutte le streghe che ci facevano paura da piccole sembrano buone come la ciambella con l’albana e chinano la testa di fronte al mostro più mostruoso di tutti.
Il momento è quando lui, che ormai ti ha già presentato tutti gli amici del bar, quelli del calcetto e 2 o 3 ex morose ti dice “Dai, è ora che ti porti da me, così ti presento i miei”. Quando il maschio Romagnolo ti dice “ti presento i miei” mente… perché il babbo manco si ricorda di averlo e comunque il babbo non darà mai problemi… quello che ti sta dicendo veramente è “Ti presento mia mamma”!!! Ecco, superato lo stupore iniziale e il sospiro romantico con annessa frase “quest che que è fa da bon” per la donna Romagnola inizia il terrore più totale. Cosa mi metto? Cosa le porto? Cosa le dico? Le piacerò?
No. La risposta è no. Non le piacerete. In nessun caso. Neanche se le portate un collier di Bulgari o un baghino da 800 kg. Neanche se ci andate vestite come il giorno della prima comunione e la faccia contrita.

E non date retta al moroso che vi rassicura dicendo che la sua mamma è una persona splendida, vedrai che diventerete grandi amiche. E’ matematicamente impossibile! Perché lei è la mamma di quello che voi chiamate “trottolino amoroso”, lei è la padrona indiscussa del suo bambino, quella che ha fomentato vizi e creato virtù. Lei è il principio. All’inizio tutto sembrerà andar bene, ma non vi illudete… lei sta solo aspettando… è come un leone che guarda il branco di Gnu… e voi siete lo Gnu malaticcio!
A poco a poco inizierà l’accerchiamento… sbaglierà nome almeno una volta… vi chiamerà come quella di prima “che poverina era tanto brava e lui con lei stava così bene”, poi elencherà i difetti del figlio per farvi mollare il colpo… fino allo scontro finale… la cucina! Un bel giorno vi accoglierà in casa col grembiule allacciato e il mattarello in mano e con un gran bel sorriso vi dirà “Dì intanto che lui gioca, che poverino ha bisogno di distrarsi, te mi puoi dare una mano a fare i cappelletti?” e lì si deciderà il vostro destino.

Col fiato sul collo e le mani tremanti dovrete chiudere una quantità imprecisata di cappelletti… e dovrete farlo. Bene! E dopo aver passato tutta la domenica imprecando mentalmente contro quel caprone che vi ha lasciate in balia della futura suocera mentre lui svaccato sul divano col joystick in mano ha vinto la champions di ste due palle, lui vi guarderà soddisfatto e vi dirà “te l’avevo detto che sareste andate d’accordo”.
Se supererete l’attacco finale senza insultare, sbuffare, fare una qualsiasi smorfia allora forse le acque si placheranno un po’. Lei vi accetterà come morosa e vi lascerà un po’ stare. Almeno fino al matrimonio.

Sì perché quel giorno con tutta probabilità si presenterà vestita di bianco e con la borsa piena di fazzoletti perché il suo pulcino vola via dal nido… povera stellina bella… e come farò con la casa così vuota… e in tutte le foto ci sarà il suo viso disfatto dal dolore… e non il vostro con trucco e parrucco da centinaia d’euro. Poi saranno telefonate continue… e pranzi una domenica sì e una no conditi con tanti “mangia piccolino che ti vedo un po’ sciupato”, “levati la camicia che hai una piega che non si può guardare, gli do una stiratina veloce”.
A volte forse sarà invadente. Anzi senza forse. Quando entrerà in casa vostra aprirà il frigo per vedere cosa mangiate. Aprirà i cassetti per vedere se sono in ordine. Si guarderà attorno e come un maligno cupido scoccherà tutte le frecce possibili.

Se litigherete lo difenderà sempre. A qualunque costo. E se lo troverà con 37,2 di febbre gli dirà “vuoi venire a casa dalla mamma bimbo bello che guarisci subitissimo?”.
La odierete. La odierete davvero!
Ma poi farete figli e lei sarà la loro nonna e sarà disponibile quando avrete bisogno di una pausa e allora la odierete meno. Finché un giorno la perdonerete.
Sì care mie… un giorno la perdonerete… forse il giorno in cui vostra figlia tornerà a casa dicendo “la nonna mi ha detto che devo diventare brava come te”… o forse il giorno in cui metterete al mondo… un figlio maschio!

La Rossa

Post pubblicato nella pagina Facebook “Sa fet a qué”

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