Ogni anno, più o meno in questo periodo, la regione redige, per la stagione seguente, la “Classificazione della qualità delle acque di balneazione” della costa romagnola basandosi sui risultati delle analisi Arpa delle ultime quattro stagioni. E se per le spiagge della provincia di Ravenna la qualità delle acque di balneazione risulta pressoché eccellente in ogni dove e per quelle della Provincia di Forlì-Cesena solo quelle adiacenti il fiume Rubicone hanno mantenuto livelli di criticità, per alcune delle acque della provincia riminese la situazione risulta invece peggiorata. Le acque di balneazione declassate sono in tutto nove. Iniziamo però l’analisi da quello che è stato negli ultimi due anni il match winner degli sforamenti in costa: il torrente Marano di Riccione.
Lo specchio d’acqua balneabile denominato Marano sud, dopo aver subito negli ultimi anni un declassamento qualitativo continuo, quest’anno è sceso a qualità “Scarsa”. È bene ricordare che la stessa situazione si è presentata due anni fa per l’altro specchio d’acqua adiacente il torrente, cioè Marano nord che dopo gli interventi effettuati dal comune ed accettati dal Ministero della Salute previo parere favorevole dell’Europa hanno, analisi Arpa alla mano, mostrato nelle due stagioni seguenti un peggioramento. La legge, è bene ricordarlo, consente la verifica della prospettata soluzione dei problemi che hanno causato il declassamento della qualità dell’acqua attraverso il controllo dei risultati delle analisi delle stagioni seguenti. Infatti il legislatore ha previsto che arrivati alla classificazione scarsa, la balneabilità può certamente continuare ad essere concessa a patto che vengono messe in campo soluzioni ed interventi.
Le norme sono chiare come il sole e prevedono che, qualora si siano “verificate modifiche tali da poter influire sulla classificazione di dette acque di balneazione, la valutazione deve essere effettuata sulla base di una serie di dati sulla qualità delle acque di balneazione consistenti unicamente dei risultati di campioni raccolti successivamente alle modifiche verificatesi (Valutazione della qualità delle acque di balneazione Art.7 comma 4 punto “b” del D.L.vo116/2008)“. La verifica dell’efficacia degli interventi è responsabilità delle autorità locali, non del Ministero della Salute; ci domandiamo però se di fronte ad analisi che negli anni continuano a peggiorare se e quali interventi pretenderà la regione dal comune di Riccione o se ignorerà la mancata soluzione di un problema che invece peggiora.
Anche al sindaco, cioè all’Autorità sanitaria locale, la legge consente di adottare provvedimenti. Dopo aver preso atto dei problemi igienico sanitari irrisolvibili, egli può adottare la chiusura permanente della balneazione nelle acque interne del proprio territorio. O trovi le cause che minano la salute pubblica, chiudi gli sfioratori che con le piogge si aprono immettendo nel torrente liquami fognari che finiscono in mare, o chiudi la balneazione.
A Riccione oltre Marano sud declassato a qualità Scarsa e Marano nord in “Modalità Struzzo”, si sono aggiunti quest’anno altri due declassamenti:
– Fogliano Marina declassata da ‘Eccellente’ a ‘Buona’.
– Porto canale sud declassata da ‘Eccellente’ a ‘Buona’.
L’altra realtà riminese simile per gravità a quella riccionese è rappresentata dagli specchi d’acqua adiacenti il fiume Marecchia:
– Marecchia nord declassata da ‘Buona’ a ‘Sufficiente’.
– Rimini Marecchia sud da ‘Sufficiente’ a ‘Scarsa’.
Gli altri declassamenti avvenuti sulla costa per la stagione balneare 2017 sono:
– Cattolica – Torrente Ventena 50m N declassata da ‘Eccellente’ a ‘Buona’.
– Cattolica – Tra 1 e 2 scogliera declassata da ‘Eccellente’ a ‘Buona’.
– Bellaria foce Vena 2 declassata da ‘Eccellente’ a ‘Buona’.
– Declassata San Mauro Mare declassata da ‘Eccellente’ a ‘Buona’.