Si parla tanto di diritti, e di violazioni dei diritti, delle persone con disabilità. Soffermiamoci su quanto sia importante conoscere e rivendicare i nostri diritti. Chiediamoci piuttosto se li conosciamo veramente. Spero vivamente che solo poche persone rispondano negativamente a questa considerazione. Ogni persona ha il diritto di vivere al meglio la propria vita! Allora facciamo sentire la nostra voce per far sì che questo diventi realtà. Ma come sempre ci sono sempre dei nodi che vengono al pettine. È il caso del nomenclatore tariffario.
Il nomenclatore tariffario è il documento emanato, e periodicamente aggiornato, dal Ministero della Salute che stabilisce la tipologia, e le modalità, di fornitura di protesi e ausili a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Che però è fermo dal 1999. Questo documento dovrebbe essere aggiornato periodicamente con precisione ogni tre anni. Fortunatamente in questi anni la tecnologia anche in questo ambito ha fatto enormi passi in avanti. Purtroppo tanti ausili di alta tecnologia non possono essere prescritti gratuitamente visto che non rientrano nel nomenclatore. Per esempio un puntatore oculare. Fondamentale per la comunicazione di molte persone.
Dopo ben 17 anni, e 2 di vane promesse, il testo aggiornato, che però non è ancora entrato in vigore, sembra che 12 ausili più personali (come ad esempio la carrozzina) vengano acquistate a bando di gara quindi diventando standardizzate, ma non personalizzate in base alle esigenze di ognuno. Mi sembra assurdo che in un Paese civile come il nostro, un individuo non possa nemmeno scegliere la carrozzina su cui dovrà trascorre maggior parte della giornata e della propria vita. Vi assicuro che non è piacevole immaginare di dover stare su una sedia scomoda per un giorno intero. Speriamo di gridare al più presto “Habemus Nomenclatore”.
Paola Negosanti