Saranno le arie della “Turandot” di Puccini a fare da sigla alla vernice della mostra “Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia”, promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con l’amministrazione comunale, ai Musei San Domenico di Forlì dall’11 febbraio al 18 giugno. Prima del saluto delle autorità locali e nazionali e della presentazione dei curatori, infatti, il teatro Diego Fabbri vedrà salire sul palco venerdì 10 febbraio alle ore 17,00 le soprano Luisa Tambaro e Alessandra Gioia e il tenore Pietro Picone che, diretti ed accompagnati al pianoforte da Costantino Petridis, daranno voce all’opera pucciniana e, più nello specifico, alle arie: “Signore ascolta” (Luisa Tambaro), “Non piangere Liù” (Pietro Picone), “In questa reggia” (Alessandra Gioia), “Nessun dorma” (Pietro Picone) “Tu che di gel sei cinta” (Luisa Tambaro). Né poteva scegliersi diversamente, visto che proprio alla celeberrima litografia a colori di Turandot, realizzata da Leopoldo Metlicovitz per il debutto dell’opera nel 1926 e conservata negli Archivi Storici Ricordi, la Fondazione ha affidato il compito di fare da immagine guida della mostra.
Alessandra Gioia. Ha iniziato giovanissima lo studio del canto lirico, dapprima sotto la guida di Dina Nizza, poi con Emanuela Deffai, alla Fondazione Arts Academy di Roma. In seguito si è specializzata all’Accademia di Santa Cecilia a Roma sotto la guida di Renata Scotto, Cesare Scarton e Silvana Bazzoni Bartoli e all’Accademia Musicale Chigiana a Siena con Renato Bruson. All’Ateneo Internazionale della lirica a Sulmona ha seguito i corsi di perfezionamento tenuti da Mirella Freni, Antonietta Stella, Gianni Raimondi, Giovanna Canetti, Claude Verahenge Micault e nell’Accademia d’arte lirica di Osimo ha partecipato ai corsi di perfezionamento con borsa di studio tenuti da Lella Cuberli, Raina Kabaivanska e Antonio Juvarra.
Pietro Picone nasce a Palermo nel 1973. Debutta nel 1999 come Nemorino ne L’Elisir d’Amore al Teatro Bonci di Cesena. Interpreta, successivamente, il Conte d’Almaviva Il barbiere di Siviglia al Teatro Comunale di Bologna, il Barone Rouvel in Fedora al Carlo Felice di Genova, Raffaele in Stiffelio al Municipale di Piacenza e altri ruoli in I Puritani Carlo Felice, L’Equivoco stravagante al Comunale di Bologna, I Capuleti e i Montecchi Teatro Massimo di Palermo, Roberto Devereux al Teatro delle Muse di Ancona, Werther al San Carlo di Napoli, Rigoletto al Teatro dell’Opera di Roma. Dal 2007 è impegnato in produzioni in Belgio, all’Opera de la Wallonie, tra le quali Tosca, Macbeth, Lucrezia Borgia, Arianne auf Naxos, Fastaff, Rigoletto, Die Zauberflote, Maria Stuarda.
Luisa Tambaro classe 1989, napoletana di nascita e bolognese di adozione, intraprende lo studio del canto lirico con Michele Andalò, proseguendo successivamente con Katja Lytting. Nel 2010 si laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo e nel 2012 conclude il ciclo di studi quinquennale con una tesi sul Seicento bolognese, conseguendo quindi la laurea magistrale in discipline della musica all’Università “Alma Mater studiorum” di Bologna. Nel 2014 termina il percorso di studi al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna con il massimo dei voti sotto la guida di Marina Gentile.
Costantino Petridis nato a Bologna nel 1988, Costantino Petridis è uno dei giovani musicisti emergenti del panorama italiano e internazionale. Dal 2016 ricopre la carica di Maestro del Coro e di assistente direttore d’orchestra al Teatro dell’Opera di Smirne (Izmir Devlet Opera ve Balesi). Musicista eclettico, si diploma col massimo dei voti in pianoforte sotto la guida di Stefano Orioli al Conservatorio di Bologna, ivi specializzandosi successivamente in “Maestro collaboratore” (Diploma superiore di II livello). Approfondisce la tecnica e l’interpretazione pianistica con Davide Franceschetti (Festival di Castrocaro), Monaldo Braconi (Accademia musicale di Orvieto) e Michael Lewin (Vivace Festival, Vilnius). Nel 2011 inizia a coltivare la passione per la direzione d’orchestra e di coro frequentando corsi tenuti da Julius Kalmar (Verona Opera Academy), Pier Paolo Scattolin (Conservatorio di Bologna) e Mario Lanaro (Conservatorio di Vicenza).