Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) intende ricordare due giornate: la prima, la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, è stata istituita nel 1966, dalle Nazioni Unite, e la seconda, la Giornata in memoria delle vittime della mafia, creata da Libera nel 1966. Entrambe le ricorrenze forniscono spunti e riflessioni per approfondire in classe i valori, le personalità più eminenti e le tappe storiche più importanti dei due fenomeni in oggetto. Il razzismo ha conosciuto (e conosce) picchi di barbarie intollerabile; basti citare il massacro di Sharpeville nel 1960 in Sudafrica o i recenti rigurgiti di xenofobia da parte di alcuni leader del mondo occidentale contro i quali la Ue si fermamente espressa.
La barriera di separazione tra l’Ungheria e la Serbia costruita nel 2015, quella tra Israele e la Striscia di Gaza, edificata nel 1994 e il muro di separazione tra Stati Uniti d’America e Messico, innalzato nel 1990, costituiscono alcuni esempi di un clima politico – internazionale, che si è esacerbato e che nuoce alla pace nel mondo.
Le innumerevoli vittime delle mafie, invece, devono rappresentare un spazio di riflessione permanente nella coscienza collettiva, su cui puntellare la consapevolezza civica delle future generazioni, possibilmente informate e formate, sin dal primo ciclo scolastico, circa l’eroismo e la difesa della legalità ad oltranza.
Magistrati, giornalisti, imprenditori, sacerdoti e semplici cittadini hanno scelto con forza di rifiutare il malaffare, andando incontro a conseguenze spesso terribili. Percorrere la strada della giustizia non deve più essere un cammino solitario. Auspichiamo una presenza dello Stato, in tutte le sue manifestazioni, sempre più tangibile al fianco di tutti coloro che lottano per una società più giusta, onesta e cosmopolita.
Il Coordinamento propone che in ogni scuola di ordine e grado di Forlì le aule, i corridoi e gli spazi didattici siano intitolati ai martiri dell’intolleranza razziale (Martin Luther King, Gandhi, Wangari Maathai, Nelson Mandela etc.) e ai difensori della legalità (Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Piersanti Mattarella, Peppino Impastato etc.). Gli studenti potrebbero scegliere, dopo aver approfondito le storie dei personaggi più importanti, i nominativi con cui designare i loro “luoghi”, elaborandone le targhette commemorative. In tal maniera, la scuola adotterebbe una propria fisionomia, strutturata sulle preferenze espresse dai discenti, tesa a superare l’anonimato-omologazione delle sezioni semplicemente contrassegnate dalle lettere alfabetiche e si approfondirebbero i temi civili in modo pervasivo e motivante. Per esempio: I sez. A – Giovanni Falcone, Palermo, 18 maggio 1939 – Capaci, 23 maggio 1992, martire della legalità.
Romano Pesavento