Bruschetteria Gambacorta Anni ’20
Indirizzo: piazzale Isonzo 10 a Predappio (FC)
Recapiti tel. 0543/923199
Giorno di chiusura: lunedì, tranne festivi.
Orario di esercizio: solo cena (sino alle 2,00), a pranzo solo per particolari manifestazioni.
Si può prenotare. Carte di Credito: vengono accettate ma solo per importi superiori ai 35 €.
Come arrivare/itinerario consigliato: appena arrivi (da Forlì) a Predappio, svolta a sinistra per Piazzale Isonzo, indicazioni in loco. Parcheggio antistante, gratuito.
Il locale è climatizzato ma e ha sale all’aperto.
Conosco la Bruschetteria Gambacorta e “Il Baffo”, suo soprannome, da quando aprì il locale in quel di Predappio nel 1993. Nessuno immaginava l’enorme successo che avrebbe riscosso in tutta la Romagna (e anche fuori), men che meno dell’incredibile inserimento sul Guinness dei Primati, di cui parleremo. Antonio Saragoni, titolare della Bruschetteria Gambacorta è un tipo tosto, deciso e pepato, anche se non più ragazzo ma ancora “giovanile”, soprattutto nello spirito; quando chiamerete lui, vi risponderà col disco “bruschetteria, mi dica”. Antonio è grandicello, un “anta”, ma è un evergreen molto navigato. Attaccatissimo al suo lavoro che dirige assieme alla sua equipe, la sua famiglia, i suoi dipendenti, insomma il locale è lui: Baffo. Aperto solo la sera, “E mi basta, mi racconta”.
Aneddoti: Nel 1957 inventai la bruschetta! Ciò è dovuto al fatto che nella mia famiglia, non avendo nulla, o quasi, da mangiare, avendo comunque la possibilità di farsi il pane in casa (mica poco), al piccolino Antonio saltò in mente di fare una fetta di pane abbrustolita (la bruschetta appunto) con radicchio, pancetta, quello che si trovava in casa. Necessità aguzza ingegno. Baffo continua e mi racconta che nel 1958 inventò anche gli “stuzzichini” alla montanara col formaggio Raveggiolo. Sarebbero delle mini-piadine. Antonio ci tiene a dirmi che lui è stato i primo “bruschettaro” in zona o in Romagna o in Italia (sapete che qua a Predappio esagerare è d’uopo…) e tutti gli altri sono partiti a ruota dopo lui. Di più, Baffo mi racconta che la bruschetta, una volta, era il mangiare dei “poveri”; oggi, invece, è uno sfizio molto ricercato e tutt’altro che di ceto sociale basso. La sua molteplice attività è anche di consulente, difatti si attiva su molte città italiane.
Le ricette che Saragoni annovera nella sua Bruschetteria Gambacorta: racconta, di averne oltre un migliaio, ma quelle in uso sul suo coreografico menù-tovaglietta, sono “solo” una cinquantina.
Alcune bruschette che abbiamo testato, sia da solo, che con due miei segnalatori, sono davvero originali, come la:
– “Intima”: Mascarpone “tirato” (saltato, ndr) in padella, aglio, olio, pepe, porcini. Buona. (voto 8,5).
– “Gola Profonda”, un nome incredibile, con: aglio, olio, pepe, cuore di prosciutto crudo, mascarpone, rucola e radicchio (voto 8,5);
– “Incontro Notturno” con: aglio, olio, pepe, gorgonzola, pancetta affumicata, salsa “lacrima”, buonissima (voto 9,5);
– “Bombardona”: aglio, olio, fagioli borlotti, patate fritte, prosciutto crudo, formaggio fuso (voto 8,5);
– “Misteriosa”: aglio, olio, fagioli borlotti, salame, salame piccante, porcini, formaggio fuso, stupenda cui assegno massimo voto (10).
Il pane utilizzato è un pane tipo montanaro fatto da lui stesso, con ricetta speciale. I prodotti, la materia prima utilizzata, sono tutti di altissima qualità e Antonio tiene a ripetermelo più volte (pongo l’accento sull’argomento dolente tasto della materia prima, ne so qualcosa dopo 38 anni che mangio a ristorante). Devo dire che sono rimasto colpito dalla bontà e leggerezza dei “bruschettini”, infatti la bruschetta viene portata su un’asse di legno lunga 40, 80 e max 120 cm a seconda della fame che si ha (il prezzo è conveniente sulla lunghezza maggiore): porcini, pomodorini secchi, prosciutto, formaggi vari, fagioli borlotti, le salette (stupenda quella tipo ‘Nduja) sono buonissime e di qualità. Sui funghi porcini, Antonio si sofferma come dovesse dire una cosa seria, e mi ripete che sono “porcini veri, ma veri”, e non “paciughi” di dubbia provenienza. Abbiamo anche dei “Brevetti” culinari, come ad esempio la Salsa Lacrima, brevettata dal bravo Saragoni! Baffo, ne sa una più del diavolo! Il pane utilizzato: una farina tipo 0, ed è una idea del Baffo, anch’essa brevettata, e comunque venduta ai suoi “partner”. Il nome è un nomignolo ed “Anni ‘20” riprende alcune vecchie ricette romagnole.
Il Baffo mi spiega che ha anche molti “Stuzzichini”, assaggi di piadina tutti diversi uno dall’altro, abbiamo visto in passato ed assaggiato, ma preferiamo rimanere sulla Bruschetta. Ogni nome di un piatto, di una bruschetta, ha un nome che riprende una dedica ad una persona oppure è un richiamo particolare; di nomi strani e pure incredibili ce ne sono a iosa: Morroidi, Pipì, Vomitosa, Lozzosa, Invideda (Invitata, ndr), Sbudellata, Gola Profonda (mistero allusivo?), Rughe sulla Fronte, ecc.
Per quello che riguarda il record della Bruschetta più lunga del Mondo, Baffone Saragoni, incomincia col dire che fu la Rai a ventilargli la proposta della bruschetta-Guinnes. La Rai stessa lo cercò (con i suoi canali gourmand) e una volta accordatisi, rimasero ben 20 giorni da loro per mettere in realizzazione la bruschetta da Record: 201,50 cm!
Con questa 200 metri di corsa ad ostacoli sulla bruschetta, Baffo Saragoni, nel 1998 ottenne il Record del Guinness dei Primati, tuttora imbattuto, a suo dire. In quella occasione la Bruschetteria Gambacorta non si limitò a eseguire questa lunghissima bruschetta (fatta a più gusti, ndr) ma, dopo la veloce vorace mangiatoia pubblica, Baffo fornì altre bruschette sempre gratis come la guinness, con ben 9-10 affettatrici e suoi addetti e tanta bruschetta per soddisfare l’enorme pubblico. Predappio in quella occasione fu pienissima di gente, Rai e Tv locali, tutti furono per lui. E siamo nella storia, finalmente per qualcosa di “buono”.
Dimensione del locale: Medio/Grande.
Arredamento, tavola, servizi igienici: arredo rustico in legno, caldo e rilassante; tovaglietta semplice di carta, i tavoli vengono puliti ad ogni cambio; WC: buoni.
La Cucina come area/note sulla cucina: sufficiente.
Target locale $$$: medio/basso.
Descrizione Menù
– Primi piatti e Secondi piatti: A richiesta, ottime tagliatelle al ragù.
– Contorni: Non ce ne sono ma troverai un po’ di verdure sulle bruschette.
– dolci: alcune presenze, diciamo standard; indico, invece, degni di nota: “Marroni romagnoli alla Grappa; Uvetta, Ciliegie, Sorbole (un frutto dimenticato!) sempre sotto grappa, tutti di loro produzione, posti in enormi coreografici vasi.
– La Cantina: Carta dei Vini e dell’Acqua! Acqua demineralizzata e non. Vasto assortimento di birre nazionali ed estere. Ottima birra alla spina, suggeriamo la Bionda, una birreria nazionale, buonissima (voto 9). Vino della casa.
– Olio, sale, pepe, spezie: standard.
– Nel Cestino: Niente pane nel “Cestino”!
Piatti consigliati: Bruschette: Misteriosa; Bombardona; Gola Profonda; Incontro Notturno.
– Miniere gastronomiche: sua maestà la “Bruschetta”, se vieni qui è per quello! Le “Sorbole”, in questo caso sotto spirito (grappa).
Verdetto finale, voti:
Location (l’esterno) 8; Ambiente (il Locale): 8; Servizio: 9,5; Menù:8,5; Conto: 9.
– Locale del Cuore? Si (ma solo per gruppi, da solo è un po’ “rumoroso”, specie il weekend).
“Sulla Porta”: il locale vanta queste “Placche”, trofei di queste Guide:
– 4live.it
– “Via Emilia Ristoranti” www.viaemiliaristoranti.it
– Tripadvisor
– Trasmissione Rai “Sali & Tabacchi” con Barbara Chiappini.
Puoi provare questi altri Ristoranti:
– Locanda Appennino (ottimo, cucina romagnola e recensito)
– Trattoria del Moro (ottimo, cucina romagnola classica e tartufo)
– In definitiva: ottimo per fare “cagnara” in compagnia, la sera.
Gigi Arpinati