«Apprendo con stupore alcune dichiarazioni del candidato a sindaco Marco Carnaccini, inerenti alla sua sconfitta elettorale a Dovadola. Trovo singolare che dopo una debacle simile egli provi ad affossare la colpa della sua disfatta alla Sinistra e, neanche tanto velatamente, nella mia persona. Penso che sia ancora scosso da questa bruciante sconfitta, quindi credo che sia in buona fede e che le sue siano solo parole dettate dalla frustrazione. Se così non fosse, voglio ricordargli che la lista civica guidata da Tassinari ha preso solo 17 voti in più rispetto la scorsa tornata elettorale che vide trionfare Gabriele Zelli con ben 534 voti su Boattini ferma a 408.
La lista guidata alle elezioni da Carnaccini si è fermata a soli 291, dilapidando ben 243 voti, circa il 50% in meno dei voti, elettori che evidentemente non hanno partecipato al voto. Voglio ricordargli inoltre che nella storia repubblicana dovadolese mai una coalizione “tradizionale” di centrosinistra ha subito una sconfitta tanto umiliante, infatti il 34,9% ottenuto penso che parli da solo. Ritengo quindi che Carnaccini ed il Pd debbano fare un mea culpa su come è stata mal gestita tutta questa campagna elettorale fin dal principio, su come non ci sia stato alcun coinvolgimento delle forze politiche e delle persone che la volta scorsa hanno sensibilmente contribuito a riconquistare il Comune. Non c’è stato dialogo fin da subito, non sono stati condivisi nè candidati nè programma elettorale.
Che poi Carnaccini sarebbe stato un candidato facilmente battibile tutti lo sapevano, segreteria ed esponenti del Pd compresi, ma hanno voluto comunque tirare dritto per questa strada. A nulla sono valse le nostre aperture per cercare di ricompattare il fronte del centrosinistra, proponendo altri candidati a Sindaco, frettolosamente e con superficialità liquidati da parte loro. Che alcuni elettori di sinistra abbiano in amicizia votato per Tassinari mi pare ovvio, è una persona onesta e stimata in paese, al di là del colore politico.
Ci si dovrebbe invece chiedere il perché di una campagna elettorale assai asettica, verticistica e rinchiusa su Facebook e su WhatsApp voluta fortemente da Carnaccini, più sui social che a contatto con la gente. Questo evidentemente non ha scaldato il cuore degli elettori. Su queste considerazioni bisognerà riflettere e lavorare per ricostruire un centrosinistra forte e radicato in paese, in modo da esser pronti e competitivi tra 5 anni».
Kabir Canal ex vicesindaco di Dovadola