Una città che non comunica e coinvolge efficacemente i propri cittadini, è una città morente, senza possibilità futura di sviluppo. In queste quattro semplici immagini è racchiusa l’essenza di quanto dichiarato. Nella prima foto (in alto) si vede la galleria del frequentato centro commerciale Iper di Forlì che potrebbe essere sfruttata benissimo per pubblicizzare gli eventi culturali della città e invece non si trova niente che riguardi Forlì. Ma non si era detto che Iper e città avrebbero collaborato e sarebbero state unite in qualche modo?
Nella seconda foto (in basso a sinistra), i famosi e utilissimi pannelli a messaggio variabile (era già stato fatto un articolo in merito) che ormai sono quasi tutti spenti e abbandonati. (Nelle altre città non li abbiamo mai visti spenti).
La terza immagine (in basso al centro) fotografa l’entrata dell’ufficio informazioni turistiche del Comune di Forlì, che ovviamente oltre a una piccolissima targhetta non ha nessun’altra visibilità. Poi dovremmo essere una città turistica (mai visto in nessuna altra città del mondo “tanto anonimato” per un ufficio del genere)?
La quarta immagine (in basso a destra) rappresenta un serie lunghissima di “strutture porta locandine pubbliche” totalmente inutilizzate e abbandonate alla ruggine, esse si trovano in pieno centro storico.
Se si aprono gli occhi, si capisce molto da questi dettagli. A me viene in mente la parola menefreghismo amministrativo. Eppure soprattutto in autunno, gli eventi da pubblicizzare sono numerosi a Forlì. Forse, chi governa la città non si è mai dato l’obiettivo ambizioso e fondamentale di far tornare i forlivesi a vivere, a conoscere e ad amare la loro bella Forlì.
Alessandro Grassi