Loris Cappanna e l’Associazione “Non ho paura del buio”

buio

Loris Cappanna, giovane atleta di Forlimpopoli, ha fondato pochi giorni fa l’associazione “Non ho paura del buio”. Con questa iniziativa, Loris vuole far passare il messaggio per il quale “Il buio non è una caratteristica solo di chi non vede, ma spaventa tutti, perché parliamo dell’ignoto, che presenta il conto della paura. L’associazione porterà avanti questo messaggio e darà una mano a chi effettivamente ha timore del buio, domandandogli possibilmente della luce”. Precisa, inoltre, che non sono solo le persone con disabilità a dover uscire dal buio, ma anche tutte le altre, in modo da avvicinarsi al mondo della disabilità.

Ma esattamente cosa è il buio? Quando eravamo piccoli, ciascuno di noi ha avuto il periodo in cui voleva la luce accesa prima di dormire, in modo da poter vedere ciò che gli succedeva attorno, poi una volta capiti gli spazi, ecco che si inizia a dormire a luce spenta, e in questo periodo nasce un buio interiore, il buio e l’ignoto dell’adolescenza. Un buio di disordine e speranza…. Di domande esistenziali: su chi si è e chi si vuole diventare in futuro. Poi ad un tratto si accende una luce… Si vede un’uscita chiara, ma non vicina e si inizia a percorrere una strada formata da tappe ognuna diversa dall’altra, ma tutte di uguale importanza. Non è detto che sia un percorso diretto, anzi, si tornerà parecchie volte nell’oscurità, ma non bisogna mai dimenticare, come ci insegna Loris, che chiudersi nel buio porta solo a depressione.

Loris aveva perso tutto: lavoro e speranza di tornare a vedere. Stava sempre chiuso in camera e usciva solo per imparare ad usare gli ausili volti ad identificare una persona non vedente. Poi arrivò il forlimpopolese Daniele Zattini, che decise con un cordino di aiutarlo a imparare a correre. Un cordino che diventerà col tempo un vero e proprio simbolo di amicizia, fiducia, rispetto, affiatamento, ma soprattutto coraggio. “La semplice corsa diventa una vera passione, una vera luce dentro di me, una luce che mi guida per sempre più chilometri fino anche a contagiare anche il forlivese Davide Giunchi che diventa la mia seconda guida”. Seguiamo anche noi questa luce.

Sara Sartoni

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