Quello uscito questa mattina sul Corriere Romagna è senza dubbio uno splendido articolo che avrà lasciato stupiti parecchi lettori, oltre il giornalista autore dell’intervista. A regalarci uno spaccato di “Fantaturismo” è stato il presidente degli Albergatori Adac di Cesenatico Giancarlo Barocci che annovera la stagione turistica attuale tra quelle da dimenticare in fretta. Legittimo pensarlo. Classe 1951, quello di Barocci è il sesto mandato consecutivo come presidente Adac, a dimostrazione di un solido consenso tra gli albergatori che dal 2000 ad oggi continuano ad eleggerlo.
Nel 2012 dopo la sua quarta elezione dichiarava “Confido che nel frattempo maturi un giovane albergatore che possa prendere il mio posto”. E dire che l’associazione giovani albergatori di Cesenatico è presente con molti elementi validi ma evidentemente nel vocabolario degli elettori, alla parola rinnovamento, c’è una melanzana gratinata. E viste le dichiarazioni di questa mattina sul Corriere, nel vocabolario di Barocci la parola lungimiranza, deve essere scritta senz’altro in braille. Ma vediamo le affermazioni legittime ma ai limiti della sostenibilità mentale.
A parer suo la stagione turistica cesenaticense “non sta andando bene” ma ciò che sorprende di più sono le cause da lui additate: “Abbiamo un caldo anomalo”! La gente di solito va al mare a cercare refrigerio o comunque temperature e ventilazione più gradevoli ma il caldo di quest’anno li avrà probabilmente costretti a rimanere nelle fresche città. Un’altra causa è la “mancanza di tensioni internazionali”, tradotto mancanza di guerre in paesi del Mediterraneo che nel recente passato hanno fatto preferire a molti turisti il Belpaese anziché l’Egitto o la Tunisia. Della serie lavoriamo di più non per meriti nostri ma per paura altrui, quando cioè si rischia il taglio della gola. Perspicacia 2.0. Barocci aggiunge poi che una buona fetta di turisti ha scelto le crociere perché “offrono vacanze a prezzi scontati”. Orrore. Ma è riguardo allo stato del mare che Barocci dà il meglio di se: “capita oggi che il mare sia bello domani meno, sta nella naturale dinamica”.
La proliferazione delle alghe di queste settimane, l’eutrofizzatine delle acque, la mucillaggine, la colorazione marrone o rossastra del mare per giorni, i report ambientali Arpae che registrano gli inquinanti (azoto – fosforo) presenti oltre i limiti nelle acque superficiali e sotterranee sono quindi da considerarsi una “naturale dinamica”. La soluzione proposta? Non attaccare le cause antropiche ma realizzare una passerella che da riva arrivi fino agli scogli per permettere ai turisti di bypassare l’acqua “brutta” e tuffarsi in quella “limpida”. Leonardo 2.0. Non è finita, Barocci ci consiglia pure di “andare alla scoperta sott’acqua, della vita sottomarina che la scogliera riserva”. Purtroppo agli scogli la vita sottomarina è possibile vederla solo se mezz’ora prima dell’immersione si pone sotto la lingua una goccia di acido lisergico (LSD). Con quella vedi anche gli squali. Ma c’è un altro punto importante che il numero uno di Adac rileva come una delle cause di una stagione turistico balneare non all’altezza: “la difficolta sta nel raggiungerci, nell’arrivare in vacanza da noi. Lontani gli aeroporti, una linea ferroviaria secondaria ed una rete stradale non adeguata”.
L’aeroporto di Rimini è a soli 20 chilometri da Cesenatico, quello di Bologna a 90. La linea ferroviaria collega Cesenatico a Bologna quella autostradale, con il nuovo casello di Gatteo, è a soli 10 chilometri da Cesenatico. Ma secondo Barocci non sono adeguate. È vero che se avessimo il mare di Malta o del Salento o della Grecia, i turisti arriverebbero anche a dorso di mulo? Se dopo aver fatto atterrare un olandese, un tedesco, un danese, uno svedese in Romagna gli si offre un mare “inadeguato” per non essere volgare, le opportunità offerte da un aeroporto ubicato anche a Sala di Cesenatico svanirebbero in un nano secondo. Con la stessa visione novecentesca di sviluppo Barocci indica l’ultima delle cause: “abbiamo hotel vecchi ma non possiamo spesso metterci mano a causa dei regolamenti edilizi”. In parte si può essere d’accordo se si parla di ristrutturare ma si ripercorre la stessa strategia miope che impone di migliorare “altro” in mancanza della cosa più importante. E così continuiamo a puntare su una super organizzazione, sull’immensa operosità romagnola, ottimi servizi ma a prezzi terzomondisti che conseguentemente obbligano il ridimensionamento della professionalità (Camerieri, cuochi e baristi improvvisati) e a modernizzare sempre di più gli edifici sperando di poter sopperire ad una mancanza sempre più pressante: un bel mare.
Quella di Barocci è a mio avviso un’idea del futuro del nostro turismo balneare inadeguata. Contraddittoria quando il caldo diventa un problema turistico. Fuori dalla realtà quando sulla sua pagina facebook pubblica una foto che mostra 3 cm d’acqua limpidissima a riva dichiarando: “Questo è il mare di Cesenatico le chiacchiere sono chiacchiere la realtà è questa”. Anacronistico quando parla di incrementare lo sviluppo edilizio alberghiero in una costa già troppo cementificata ed ormai dall’atmosfera anonima, mentre altri paesi sfruttano il loro patrimonio naturale per continuare ad essere competitivi. Miope quando predilige i trasporti alla tutela del patrimonio naturale e mediocre quando non pronuncia una parola sul cicloturismo.