A pochi giorni dall’entrata in vigore del PAIR 2020, la Lega – con il suo capogruppo in consiglio comunale Daniele Mezzacapo – si fa portavoce, con un ordine del giorno “della necessità di fare un passo indietro e di commisurarsi con le ripercussioni alla viabilità forlivese innescate dallo stop agli euro 4. Le limitazioni alla circolazione dei diesel euro 4 riguardano un numero elevato di cittadini che, per ragioni economiche e di reddito insufficiente, non hanno la possibilità di cambiare il proprio autoveicolo”.
Per la Lega non ci sono dubbi: “adottare simili restrizioni alla circolazione in ambito urbano significa creare le condizioni per un impatto negativo del provvedimento sull’economia delle imprese, delle famiglie e di tutto il territorio. Il Partito Democratico, anche a Forlì, si sta dimostrando, nell’attuazione della manovra anti smog, un partito che legifera senza cognizione di causa”.
Per questo motivo Mezzacapo sollecitata la Giunta Drei “ad emulare la decisione adottata dai Sindaci dei Comuni di Castenaso e Granarolo, in provincia di Bologna, annullando il divieto circolazione dei veicoli diesel euro 4 nel perimetro del centro urbano, confermando il blocco solo nel caso di allerta 1, vale a dire esclusivamente dopo quattro giorni consecutivi di sforamento dei limiti di pm 10 e a farsi portavoce presso la Regione Emilia Romagna della necessità di rivedere le proprie politiche ambientali sulla circolazione dei diesel euro 4 per convergere da un lato, a misure meno inibitorie per il traffico urbano e, dall’altro, a una politica d’incentivazione più ampia che non sia limitata ai veicoli commerciali ma che sia estesa, attraverso lo stanziamento di fondi adeguati, ai privati cittadini”.
“Interveniamo nuovamente sul folle blocco alla circolazione dei Diesel euro 4 che in Emilia Romagna ha anticipato al 1° ottobre – tuona il consigliere di Forza Italia Fabrizio Ragni – il divieto che nelle altre Regioni dell’area Padana che hanno sottoscritto l’Accordo sulla qualità dell’aria entrerà in vigore soltanto nel 2020. Per compiacere l’Europa, che ha chiesto ai Paesi dell’ex blocco Sovietico di limitare il parco macchine inquinanti, la giunta Regionale del PD, a caccia di voti ambientalisti, ha obbligato decine di migliaia di famiglie a non poter usare l’auto per le necessità più stringenti. Consentire la circolazione dei Diesel euro 4 fuori dagli orari pubblici vuol dire mettere in grave difficoltà le migliaia di persone che – per esempio – devono raggiungere il centro storico per far pratiche all’anagrafe, ai servizi sociali o all’ufficio casa“.
“Il Comune di Forlì che ha recepito il divieto s’è guardato bene dal disporre servizi mobilità alternativa per tutte le persone che letteralmente resteranno a piedi. Dal canto suo la Regione ha vociferato di incentivi per l’acquisto di auto meno inquinanti che sono una goccia nel mare. Un’autentica provocazione alle famiglie che hanno comprato un’auto che dalla sera alla mattina si obbliga a chiudere in garage e non vale più nulla, nemmeno il giusto prezzo per essere rivenduta. Il blocco della circolazione per queste vetture per tutto l’arco delle giornate feriali e nelle domeniche ecologiche è una follia un’autentica vergogna che penalizza i cittadini più deboli e più esposti alla crisi ed al carovita, almeno 40mila famiglie sul territorio provinciale“.
“Provveda il Comune a mettere a disposizione per questi cittadini linee di trasporto pubblico gratuito per raggiungere gli uffici pubblici, oppure provveda a trasferirli fuori dal centro storico… E se proprio non è in grado, o non vi è la volontà politica di farlo, apra i propri uffici negli orari non compresi dal divieto, notte inclusa, così da rendere un servizio utile, una volta tanto ai forlivesi. Concretamente – conclude il forzista forlivese – invitiamo la giunta Drei a seguire e riproporre la decisione adottata dai sindaci dei Comuni di Castenaso e Granarolo, in provincia di Bologna, annullando il divieto circolazione dei veicoli diesel euro 4 nell’area del centro urbano, disponendo il blocco della circolazione soltanto nel caso di allerta 1, ovvero esclusivamente dopo quattro giorni consecutivi di sforamento dei limiti di pm 10“.