Giovedì 9 gennaio 2020 alle ore 18,00 al Ridotto del Teatro Diego Fabbri di Forlì, nell’ambito della rassegna “Incontri”, il poeta forlivese Davide Rondoni presenterà la traduzione integrale del libro Platero y Yo di Premio Nobel Juan Ramòn Jiménez Mantecòn nell’edizione di Lamberto Fabbri – I quaderni del Circolo degli Artisti. All’Incontro sarà presente anche Roberto Pavoni, illustratore del volume; al chitarrista Donato D’Antonio è affidato l’accompagnamento musicale. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.
Il Platero y Yo di Juan Ramon Jemenez, premio Nobel del 1956, è un capolavoro assoluto, di una tenerissima e diretta poesia. È un dialogo filosofico tra il poeta e il suo asino, Platero: li stringeva un vincolo d’Amore, più che un semplice affetto.
Il libro è tradotto per la prima volta integralmente, grazie all’operato di Davide Rondoni, certamente il poeta italiano contemporaneo più internazionale tradotto: nato a Forlì nel 1964, ha pubblicato alcuni volumi di poesia, tra i quali Apocalisse amore (Mondadori, 2008), Avrebbe amato chiunque (Guanda, 2003), Compianto, vita (Marietti, 2001) e Il bar del tempo (Guanda, 1999), Rimbambimenti (Raffaelli, 2010), Si tira avanti solo con lo schianto (Whyfly, 2013), con i quali ha vinto alcuni dei maggiori Premi di poesia. È tradotto in vari paesi, in volume e rivista. Collabora con programmi di poesia in tv (Rai e Tv2000) e con alcuni quotidiani come editorialista. Ha fondato e dirige “Il centro di poesia contemporanea” dell’Università di Bologna e la rivista “clanDestino”. Suoi recenti volumi di saggi sono Nell’arte vivendo, prose e versi su arte e artisti (Marietti, 2012), Contro la letteratura (Saggiatore, 2011), Il fuoco della poesia (Rizzoli, 2008), Non una vita soltanto (Marietti, 2001). Dirige le collane di poesia per Marietti e di e-book poesia per Subway Edizioni. È autore di teatro e di traduzioni di Baudelaire, Rimbaud, Péguy e altri. Ha partecipato a Festival internazionali di poesia in molti paesi. In prosa ha pubblicato Gesù, un racconto sempre nuovo (Piemme, 2013), Hermann (Rizzoli, 2010), I santi scemi (Guaraldi, 2003) e tiene corsi di poesia presso alcune Università.
Juan Ramón Jiménez Mantecón (Moguer, 24 dicembre 1881 – San Juan, 29 maggio 1958) è tra i più grandi poeti della Spagna. Premio Nobel per la letteratura nel 1956, è stato uno dei più importanti intellettuali della sua generazione. La sua poesia è alla radice del contemporaneo “Siglo de oro” (il Secolo d’oro) della poesia spagnola. Lorca, Salinas, Guillen ne hanno assorbito il succo, mentre Unamuno, Machado e Ortega, oltre all’amicizia con il poeta, ne hanno raccolto i riflessi. Autore di numerosi libri di poesia, il Platero y yo rimane il suo capolavoro, universalmente riconosciuto.