Billie Eilish, diciottenne di origini irlandesi e scozzesi, è una cantautrice con sindrome di Tourette che si è aggiudicata cinque Grammy Awards. Ispirata dal fratello, scrive già dall’età di 11 anni e a soli 14 anni pubblica il suo primo singolo. Nel 2017 viene annunciato il suo primo tour, che si è svolto in Europa e in Nord America. Billie compone i brani insieme al fratello che la aiuta a scegliere il linguaggio e i termini più adatti al suo stile e al timbro di voce. Durante la sua carriera, si è ispirata a vari artisti, ma il suo punto di riferimento più importante sul piano artistico è la cantante canadese Avril Lavigne.
La sua vita non è stata tra le più semplici: “bullizzata” per colpa delle sue facce strane. Nel 2018 dopo la diffusione sul web di alcuni video in cui manifestava tic nervosi, su Instagram dichiara di avere la sindrome di Tourette. Una sindrome caratterizzata da movimenti involontari e produzione di svariati suoni, sulle cui cause non si sa ancora molto.
C’è una componente genetica che predispone alla sindrome, che viene considerata più neurologica che psichiatrica. Oltre a questo non sappiamo ancora con precisione cosa la scateni, ma sappiamo che si tratta di un disturbo neurologico caratterizzato dalla presenza di tic di movimento e di linguaggio, talvolta fugaci e altre volte cronici, la cui gravità può variare da estremamente lievi a invalidante, caratterizzata anche da autolesionismo.
Anche lei, dopo Greta Thumberg, ha dovuto giustificarsi perché “strana”, ma oggi, nel 2020, cosa si intende per normalità e perché ciò che è definito “non normale” fa così tanta paura?
Sara Sartoni