“Meno 90% di incasso rispetto ai primi quattro mesi del 2019. È questa la proiezione reale di un albergo di fascia media del forlivese colpito dagli effetti del Covid-19. Se nel primo quadrimestre del 2019 il gettito relativo all’imposta di soggiorno era di circa 65.000 euro, nello stesso periodo del 2020, l’importo si è ridotto a poco più di 7.000 euro. Per non parlare del San Domenico, la cui mostra è stata sospesa e riaprirà non prima del prossimo 18 maggio. Anche in questo caso le stime di perdita sono incalcolabili e riconducibili a centinaia di migliaia di euro non solo in termini di numero di visitatori, ma altresì dal punto di vista dell’indotto che si genera con un evento di questa portata”.
A tracciare una panoramica del comparto ricettivo forlivese è l’assessore con delega al Turismo Andrea Cintorino che punta il dito contro “l’inefficacia e l’insufficienza degli strumenti messi in campo dalla Regione Emilia Romagna. Fatta eccezione per l’erogazione di contributi finalizzati alla sanificazione e messa in sicurezza delle strutture ricettive, non si è fatto altro per risollevare le sorti del nostro turismo. Ciò di cui hanno bisogno i nostri albergatori è un’iniezione di liquidità per compensare il mancato introito dettato da circa tre mesi di inattività. L’auspicio è che l’assessore Corsini, oltre alle dirette Facebook, ci convochi quanto prima per parlare delle azioni concrete che la Regione ha intenzione di mettere in campo per rilanciare il settore ricettivo e aiutare chi versa in condizioni di estrema difficoltà. Anche perché, spiace sottolinearlo, ci era stato detto che sarebbero stati istituti dei tavoli tematici dove potersi confrontare e condividere le azioni per il rilancio. Cosa che ad oggi non è stata fatta”.