«Purtroppo non stupisce più che in prossimità delle celebrazioni per il 25 aprile singoli o, peggio, forze politiche si lancino in infondate quanto ormai scontate elucubrazioni denigratorie della Resistenza ed apologetiche del fascismo. Non stupisce che chi non ha altri argomenti che quello di cercare nemici cerchi uno straccio di effimera notorietà con argomenti che sarebbero risibili, se non fossero contrari agli stessi elementi fondativi della Repubblica Italiana.
Stupisce invece che sia un eletto nelle istituzioni cittadine a definire “cani” i conquistatori della democrazia che gli ha permesso di avere l’onore di rappresentare i cittadini nel Consiglio Comunale di Forlì, e Leoni coloro che la democrazia soffocarono e sostituirono sindaci e consigli comunali con un Podestà. Sorprende altresì (ma forse non del tutto) che un partito come la Lega, che ha governato il paese, detiene un robusto consenso elettorale, governa Forlì e si candida a governare nuovamente l’Italia dia spazio tra i propri eletti a chi coltiva e propaganda idee che contrastano frontalmente non solo con la Costituzione ma con gli stessi valori di base che consentirono all’Italia di riconoscersi come Comunità Nazionale e di risorgere dal disastro della Dittatura e della guerra.
La piccolezza del personaggio si rivela d’altra parte nell’aver subito rimosso il gravissimo intervento, ma la pochezza del suo partito di appartenenza si palesa nella totale assenza di censure al vergognoso evento.
Attendiamo fiduciosi almeno le prese di distanza del Sindaco Zattini che tra due giorni sarà chiamato a celebrare il 25 Aprile, in rappresentanza di tutti i cittadini forlivesi». Coordinamento forlivese del movimento della sinistra èVIVA
“È apparsa notizia sui social, e rimbalza ora sul web, di inopportune e aberranti affermazioni sulla ricorrenza del 25 aprile – si legge in una nota di 6000 Sardine Forlì – proferite da un consigliere comunale del partito Lega Nord di Forlì. Costui avrebbe scritto sui suoi profili social, salvo poi cancellare il misfatto, che tutti i partigiani dovrebbero riunirsi per, in soldoni, beccarsi un mega contagio da Covid-19. Il coordinamento 6000 sardine Forlì, ritiene, se tali affermazioni fossero vere – e chi dovrà verificare lo farà – che questi personaggi, non curanti delle misure di sicurezza nazionale, che mirano ad una delle fasce più deboli a rischio contagio da Covid-19, chiedendo loro di riunirsi e celebrare il 25 aprile al solo scopo di augurarne una triste fine, siano più pericolosi del virus stesso. Quelle parole, se pronunciate, sporcano ancora una volta la nostra democrazia e denigrano fortemente chi ha lottato per ottenerla. Per fortuna però ci sono ancora i leoni veri, quelli che vigilano sui piccoli leoni da tastiera. Chiediamo pertanto anche al sindaco di Forlì di verificare se queste incommentabili parole siano state proferite dal consigliere e nel caso, di dissociarsene immediatamente“.
“Cinicamente, incoraggia partigiani e ed esponenti Anpi a radunarsi “spalla a spalla” per celebrare il 25 aprile, così da favorire il contagio – è il commento di Daniele Valbonesi Segretario Territoriale PD Forlivese -. “Meglio se vecchi”, dice vigliaccamente. Per poi condire la sua dichiarazione con parole ingiuriose e volgari, come la storpiatura del nome “partigiano” associata al retto (vedi sopra Ndr). E chiosando il tutto con una frase oscena: “partigiano prendilo in mano”. Uno schifo. Davvero un’oscena bassezza, oltre che cinica. Ma la Lega è allora questa? Sono questi gli individui con cui Salvini intenderebbe governare il Paese? Questi rozzi e grotteschi personaggi da quattro soldi che fanno politica con lo slogan “partigiano prendilo in mano”? Rimaniamo basiti e schifati. E anche arrabbiati. Chiediamo quindi che il sindaco di Forlì prenda provvedimenti e che la Lega cacci a pedate questo essere. O dovremmo trarre la conclusione che il partito di Matteo Salvini è orgoglioso di gente come Francesco Lasaponara“.
“Chi rende dichiarazioni infamanti, suggerendo con tono ironico di formare assembramenti per celebrare il 25 aprile in modo da contrarre il covid-19, non può far parte di alcuna istituzione e comunità democratica” afferma il gruppo consiliare del Partito Democratico di Forlì.
“Il sindaco Zattini dovrà chiarire quale sia la sua posizione – proseguono i consiglieri Pd – perché farsi sostenere in Consiglio comunale da chi rende tali dichiarazioni sarebbe equivalente a condividerle; allo stesso modo chiediamo alla Lega se condividono le affermazioni del suo esponente o se prenderanno gli opportuni provvedimenti. La città di Forlì, medaglia d’argento al valor militare per l’attività partigiana, non può tollerare alcuna forma di dissacrazione dei suoi caduti militari e dei martiri civili che ci hanno restituito libertà e giustizia concludono i Dem”.
“Vergognose le parole con cui un consigliere comunale della Lega a Forlì, esponente della maggioranza che sostiene l’Amministrazione del sindaco Zattini (che immagino vorrà dissociarsi…), “celebra” il 25 aprile. Il consigliere sostanzialmente augura la morte ai partigiani, agli anziani iscritti all’Anpi invitandoli a riunirsi per ammalarsi di Covid”. Comincia così il post di condanna del deputato romagnolo Marco Di Maio. “Mi auguro – dice – che il suo partito e il ministero di cui è dipendente vogliano non solo prendere le distanze, ma assumere provvedimenti. Il consigliere “definisce “cani” coloro che sconfissero quelli che lui chiama “leoni” all’epoca della Liberazione: “cani” i partigiani, “leoni” i nazifascisti che occupavano e vessavano la nostra popolazione. Una vergogna assoluta – aggiunge Marco Di Maio.
“Parole ancor più gravi se scritte (anche se poi rimosse) da un dipendente del Ministero della Difesa – fa notare il deputato di Italia Viva – un militare che avrebbe il dovere di conoscere e rispettare la nostra storia: persino quella che a lui non piace. Le sue parole offendono la memoria collettiva; e offendono i nostri militari – sottolinea il parlamentare romagnolo – che ogni giorno, in Italia e nel mondo, tengono alti i valori costituzionali e la difesa delle libertà di cui oggi, grazie ai “cani” che sconfissero i “leoni”, oggi godiamo. Libertà che gli permettono di scrivere queste indecenze e di fare il consigliere comunale – conclude – e conquistate perchè c’è chi ha lottato “per chi c’era, per chi non c’era e anche per chi era contro”. Mi auguro che il suo partito e il ministero di cui è dipendente vogliano non solo prendere le distanze, ma assumere provvedimenti. Anzi ne sono sicuro, vero?”.
“Esprimo la mia condanna per le indegne e vergognose parole del consigliere comunale forlivese Lasaponara, parole espresse su Facebook di becero e volgare attacco ai partigiani che non solo offendono le persone ma che infangano la storia della città medaglia d’argento della resistenza che dovrebbe onorarsi di rappresentare. Atti come questo non possono passare sotto silenzio, per questo presenterò una interrogazione al governo per chiedere di intervenire per censurare questo comportamento indegno da parte di un amministratore pubblico”. Così il senatore di Articolo Uno Vasco Errani in riferimento al post pubblicato dal consigliere comunale forlivese Francesco Lasaponara.
“Non possiamo tollerare che a Forlì – si legge in una nota dell’Anpi – città medaglia d’argento per meriti resistenziali, e la cui piazza ha visto il martirio dei partigiani del battaglione Corbari Casadei ci sia un consigliere comunale, tal Francesco Lasaponara, che attacca, in modo becero, i partigiani, che vorrebbe in piazza a rischio contagio. Se a scrivere il post, di cui alleghiamo la copia, fosse una carneade qualsiasi, la cosa andrebbe derubricata a quella categoria sciocchezze da bar. Ma quando a scrivere un tal cumulo di stupidaggini è un esponente politico, che per professione, per altro, indossa la divisa, non possiamo restare indifferenti. Ora, già è volgare auspicare, con ironia di bassa lega, il contagio a chi, vetusto combattente della libertà, scenda in piazza a commemorare le sue battaglie, ma usare espressioni come partigiANO, o hashtag come #partigianoprendiloinmano va oltre la decenza, e sicuramente disonora sia la divisa che questo signore indossa, dimenticando le migliaia di morti, tra i militari del nostro paese, come partigiani e cobelligeranti, sia il seggio in consiglio comunale che occupa indegnamente. Per altro , nella parte finale del post, paragona i partigiani ai cani che se la prendono con i leoni, categoria a cui supponiamo ritenga di appartenere. Il fatto che abbia cancellato il post, lo qualifica, al massimo, come leone da tastiera. Non possiamo esimerci, a questo punto, dal chiedere le dimissioni del consigliere, e dal segnalare il fatto per gli opportuni provvedimenti, al sindaco di Forlì e alla presidente del Consiglio Comunale, al segretario della Lega e al comandante del reparto in cui presta servizio”.
Che all’interno dei vari livelli istituzionali – si legge in una nota di Articolo Uno – possano ancora allignare culture che non si riconoscono pienamente nella cultura democratica ed antifascista del nostro paese resta purtroppo anche in questo millennio un tema solo parzialmente risolto. Il Maggiore Francesco Lasaponara, consigliere comunale forlivese della Lega ed ufficiale dell’Esercito Italiano, opera in Istituzioni delle quali pare non riconoscere pienamente il valore fondante, dato che oggi ha scritto un post su Facebook in cui, indegnamente e con rozzo sarcasmo, sostiene l’opportunità di una manifestazione per l’anniversario della liberazione perché consentirebbe il contagio dei partigiani partecipanti, deridendone la vulnerabilità conseguente all’età e felicitandosi del sempre più esiguo numero di membri che appartennero alla resistenza ancora in vita.
Riteniamo che la Lega dovrebbe effettuare alcune riflessioni sulle motivazioni che hanno consentito la presenza al proprio interno di amministratori portatori di elementi culturali contrari alle Istituzioni come il magg. Lasaponara, il quale chiude il proprio post con un roboante motto di origine araba da decenni molto in voga negli ambiti neofascisti.
Ricordiamo a questo membro delle Forze Armate e delle Istituzioni Locali che i partigiani furono riconosciuti come appartenenti all’Esercito Italiano e che a molti di loro fu riconosciuta la massima onorificenza al valore militare, decorazione che presumiamo il magg. Lasaponara non abbia mai avuto modo di ottenere. Questo avvenne perché il contributo dei Partigiani alla Repubblica in cui il sig. Lasaponara si trova a vivere fu evidentemente molto più rilevante del suo.
Quindi sarebbe opportuno che il magg. Lasaponara, invece che dileggiare grossolanamente ed auspicare il decesso di chi ha combattuto per le Istituzioni che egli vorrebbe rappresentare, imparasse, come previsto dal codice del suo ambito di appartenenza, a mettersi sull’attenti davanti ai caduti ed agli ex combattenti.
Abbiamo segnalato l’infelice uscita del consigliere Lasaponara al senatore Errani, che si è immediatamente attivato col seguente comunicato “Esprimo la mia condanna per le indegne e vergognose parole del consigliere comunale forlivese Lasaponara, parole espresse su facebook di becero e volgare attacco ai partigiani che non solo offendono le persone ma che infangano la storia della città medaglia d’argento della resistenza che dovrebbe onorarsi di rappresentare. Atti come questo non possono passare sotto silenzio, per questo presenterò una interrogazione al governo per chiedere di intervenire per censurare questo comportamento indegno da parte di un amministratore pubblico”.
“Apprendo con stupore il commento del consigliere forlivese Lasaponara che – scrive il presidente della Provincia e sindaco di Bertinoro Gabriele Fratti – in un colpo solo, ha cancellato anni di educazione politica, di storia, di educazione civica, di educazione alla Costituzione e ai fondamentali della Repubblica italiana. Non merita odio, sicuramente, ma seri e immediati provvedimenti nel rispetto del valore civile che questa Provincia ed i suoi abitanti hanno conseguito, valore attestato dalla Medaglia d’oro al Merito ricevuta dal Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano il 24 aprile 2009 a perenne ricordo del coinvolgimento umano che portò alla Libertà anche nella Provincia che visse i rastrellamenti, gli incendi, le torture e gli eccidi dell’area tra Sarsina, Balze e Sant’Agata Feltria nonchè le feroci rappresaglie nel forlivese, come quella di Verghereto o della vallata del Montone e molte altre ancora”.
Siamo rimasti sconcertati nel leggere il post condiviso sui social dal Consigliere comunale della Lega Lasaponara in merito alle imminenti celebrazioni del 25 aprile – commenta in un una nota il Gruppo consiliare di Forlì e Co. -. Oltre ad una ironia assolutamente fuori luogo e ad un linguaggio triviale del tutto inappropriato per un uomo delle istituzioni, ciò che stupisce sono i contenuti del post, che dileggia apertamente i partigiani e la Resistenza e racconta una storia completamente priva di ogni verosimiglianza con la realtà secondo la quale i “traditori” sarebbero quelli che hanno combattuto per liberare l’Italia dalla dittatura e dall’oppressione nazifascista e non invece coloro i quali si sono messi al servizio delle forze occupanti tedesche, commettendo ogni genere di violenza e ferocia nei confronti dei propri concittadini.
È inaccettabile che a 75 anni dalla caduta del fascismo un rappresentante politico mostri queste forme di nostalgia per un regime che ha rappresentato la negazione della libertà per gli italiani e dalla cui caduta sono nate proprio quelle istituzioni che lui per primo dovrebbe rappresentare e servire con onore.
Ancora più grave è il fatto che ciò accada in una città come la nostra, medaglia d’Argento al valore per il proprio impegno nella lotta di Liberazione e che tanto ha avuto da soffrire per i crimini del fascismo, pagando un elevato tributo in termini di vittime innocenti, torturati, arrestati e confinati sin dai tempi delle spedizioni delle squadracce nei primi anni Venti fino ad arrivare ai terribili mesi del 1944 che videro il culmine della violenza nazifascista.
Dopo le esitazioni e i tentennamenti mostrati durante la discussione per la concessione della cittadinanza onoraria alla senatrice Segre, ancora una volta la maggioranza di destra alla guida del Comune mostra come fra i suoi esponenti vi siano posizioni intollerabili e revisioniste su vicende rispetto alle quali invece il giudizio dovrebbe essere netto e condiviso.
Visto il ripetersi di vicende di questo genere, il Sindaco e la Giunta non possono più trincerarsi dietro un colpevole silenzio, ma devono chiarire finalmente la loro posizione. Se l’Amministrazione si riconosce nei valori costituzionali e democratici dell’antifascismo deve esprimere una netta e severa condanna di dichiarazioni che sviliscono il ruolo della Resistenza e offendono le nostre tradizioni civiche. Altrimenti sarà evidente che, al netto delle pose e delle dichiarazioni per i giornali, la maggioranza si pone contro la storia della nostra città e contro il sentire di tutti i cittadini democratici.
Quanto al post del consigliere della Lega, sarà nostra premura attivarci perché la questione venga discussa con urgenza al prossimo Consiglio comunale, affinché tutte le forze politiche chiariscano in maniera nitida qual è la loro posizione: se dalla parte della Resistenza e della Repubblica oppure nel campo delle nostalgie di regimi condannati dalla storia.
“Ci aspettiamo chiarimenti – è il commento dei consiglieri del Movimento 5 Stelle Simone Benini e Daniele Vergini – in consiglio dal Sindaco e dai rappresentanti locali della Lega, perché questi messaggi, non possono essere rappresentativi di una forza che amministra la città, ma soprattutto serve una presa di posizione, sana e robusta, contro simili sciocchezze ed offese alla Resistenza. Riteniamo inoltre che la continua contrapposizione fra ideologie avverse, portata all’esasperazione con questi toni, non serva a nulla e anzi sia particolarmente dannosa in questi momenti di profonda crisi ove i rappresentanti delle istituzioni dovrebbero dimostrare il massimo autocontrollo e portare soluzioni invece di sterili polemiche”.
“I Verdi – Europa Verde della provincia di Forlì – Cesena condannano le esecrabili parole, postate e poi rimosse, del consigliere della Lega Lasaponara contro la Resistenza che è costitutiva e fondamento della Repubblica italiana. Non vi possono essere giustificazioni di fronte alla volgarità di simili espressioni rivolte a chi diede la vita per ridare all’Italia libertà e dignità. Non possiamo usare parole migliori di quelle pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della celebrazione del “Giorno della Memoria” per ricordare anche a costui che “La Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza, si è definita e sviluppata in totale contrapposizione al fascismo. La nostra Costituzione ne rappresenta, per i valori che proclama e per gli ordinamenti che disegna, l’antitesi più netta”.
La condotta del Consigliere leghista è se possibile ancor più grave dal momento che risulta far parte delle Forze Armate e che in tale condizione ha giurato di essere fedele alla Repubblica italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del suo stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni. Mentre ci aspettiamo la pubblica condanna e presa di distanza da tali comportamenti lesivi dei principi su cui si fonda la nostra comunità nazionale da parte di chi regge le Istituzioni forlivesi e degli stessi partiti che ne compongono la attuale maggioranza ci rivolgiamo al Capo di Stato Maggiore della Difesa perchè sanzioni come è suo dovere il comportamento del suo sottoposto per il comportamento con cui ha disonorato la Costituzione nata dalla Resistenza che ha giurato di osservare“.