“Rimaniamo basiti di fronte ai panegirici del Partito Democratico e del gruppo consiliare Forlì & Co sugli sviluppi e il futuro dell’Unione. Al di là delle contestazioni, peraltro claudicanti sotto il profilo della sostanza, dai banchi dell’opposizione non è emersa alcuna soluzione alternativa in termini di tempistica e di gestione delle funzioni associative. Non ci hanno fornito alcun elemento costruttivo su cui imbastire una proposta diversa da quella della nostra Giunta, condivisa da tutta la maggioranza, ma l’unico strumento che hanno brandito per tutto l’arco della discussione assembleare è stato quello della polemica e del disprezzo politico”.
Per Pompignoli, Biondi, Dogheria e Minutillo: “l’Unione dei Comuni della Romagna forlivese non funziona oggi e non funzionerebbe ‘domani’. Non è una questione di tempo. È una presa d’atto di un sistema gestionale della macchina amministrativa assolutamente inefficace e inefficiente che ha svilito il ruolo e le capacità dei nostri servizi. Abbiamo staccato la spina a un Ente inutile che, diversamente, avrebbe continuato a ‘vegetare’ per conto proprio senza riuscire a soddisfare le richieste non solo dei forlivesi ma di tutti i cittadini appartenenti all’Unione. Il sindaco Zattini è stato fin troppo chiaro nell’esporre le ragioni che stanno a monte di questa storica delibera assumendosi anche la responsabilità, prima di tutto politica, di dire basta perché, nei fatti, l’Unione non ha mai funzionato”.
“Anche in emergenza si continua ad amministrare – concludono i capigruppo – e amministrare significa anche, come in questo caso, prendere atto di ciò che non funziona, fare un passo indietro e guardare avanti nell’interesse esclusivo della comunità che si amministra”.