Con la consegna, avvenuta nei giorni scorsi, di otto saturimetri palmari ad altrettante Case di Riposo del Forlivese si è concluso il service denominato “Un dono d’amore” promosso dal Lions Club Forlì Host, dal Rotary Forlì Tre Valli, dall’Associazione Arma Aeronautica, Sezione di Forlì “M.O. Ido e Nino Zannetti”, dal Rotaract, dal Leo Club e dall’Interact Forlì.
I presidenti dei sodalizi Foster Lambruschi, Alberto Ridolfi, Umberto Grani, Alessia Accoto, Angelica Valzania e Nicola Fabbri, hanno sottoposto ai rispettivi consigli direttivi l’esigenza di far fronte ad una richiesta, manifestata dalla totalità delle strutture che ospitano anziani, di essere dotate di uno strumento molto utile ed indispensabile, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria per monitorare e verificare in tempo reale il rischio di alterazione della salute degli ospiti.
Le case di riposo individuate per il service sono state le seguenti: Pietro Zangheri, Orsi Mangelli e Al Parco di Forlì; Pellegrino Artusi di Forlimpopoli; Davide Drudi di Meldola; Girasoli di Predappio; Zauli di Dovadola, Villa del Pensionato di Rocca San Casciano, anche perché in alcune di queste strutture sono stati registrati più casi di positivi al Covid 19.
Il modello di saturimetro individuato, sia per le funzioni che assolve sia per la possibilità di poter acquistare i dispositivi necessari, è il Palmare Cardioline VSIGN10.
Si tratta di un pulsossimetro portatile per misurare la saturazione di ossigeno del sangue arterioso e la frequenza cardiaca delle persone. Può essere usato per monitorare gli ospiti delle strutture in continuo, o per misurazioni singole, oppure durante gli spostamenti verso luoghi di cura. Il VSIGN10 può essere utilizzato per monitorare le condizioni di un paziente ricoverato in un reparto di terapia intensiva, o in reparto di rianimazione. Inoltre, i dati e l’andamento della frequenza rilevati vengono visualizzati sullo schermo a cristalli liquidi frontale.
Si è scelto l’acquisto di otto di questi strumenti, per una spesa complessiva di 4.800 euro, per i vantaggi potenziali complessivi del pulsossimetro, come il monitoraggio che può rilevare i primi sintomi di ipossia prima che diventino pericolosi, che può proteggere un paziente in situazione di rischio elevato e dà allo stesso un senso di sicurezza sulle sue condizioni.