Dopo matura riflessione, sembra si vada alla riapertura delle scuole il 23 settembre, cioè più tardi, in molti casi, di quanto avviene abitualmente. E ciò perché in questo modo si potrebbero tenere prima le elezioni regionali, posto che una campagna elettorale in agosto pare improponibile. La scuola viene sempre dopo.
Anziché anticipare, per recuperare un po’ del tanto che “l’intubamento” online non ha consentito di fare, si ritarda per favorire politici per lo più semianalfabeti o dialettofoni. La ministra assicura che si faranno corsi di recupero, per non perdere tempo: una pezza che è peggio del buco. Buonanotte, scuola!