“Durante la Commissione consiliare del 9 giugno il direttore di Alea Ambiente ha annunciato che i Comuni soci hanno deciso un aumento della tariffa puntuale delle utenze domestiche per l’anno 2020 allo scopo di agevolare le imprese e le attività commerciali. A nostro avviso si tratta di una decisione del tutto sbagliata su un piano di principio, che contrasta con l’equità e la giustizia. Le famiglie del nostro territorio hanno subito duramente i colpi dell’emergenza provocata dal Covid-19 e della crisi economica in corso e non possono essere gravate di ulteriori costi” è il commento di Federico Morgagni, capogruppo Forlì e Co.
“Il nostro gruppo consiliare – continua – è stato il primo a chiedere che aziende e attività commerciali chiuse durante il lockdown – e che quindi in quel periodo non hanno prodotto rifiuti- fossero esentate dal pagamento della Tarip, una decisione poi accolta anche dal Comune. Tuttavia non è accettabile che a farsi carico della riduzione di introiti di Alea debbano essere le famiglie, peraltro con il rischio di generare una ulteriore compressione della propensione al consumo. Se invece quello che sta conoscendo Alea è un problema più generale di costi di gestione dell’attività dell’azienda, nondimeno non si può accettare che questo venga scaricato sugli utenti; semmai deve essere affrontato nell’ambito della funzionalità e dell’efficientamento della gestione“.
“In questa situazione, diviene a maggior ragione necessario che Alea presenti quanto prima il proprio piano industriale aggiornato, allo scopo di chiarire se vi sia la volontà di aumentare ulteriormente in futuro i costi della tariffa per le famiglie e di permettere una discussione reale sulle previsioni di attività, gli investimenti strategici e la tariffazione per l’extra-domestico. Giova infatti ricordare che all’atto della creazione di Alea era stato previsto che le bollette sarebbero state definite sulla base del principio “si paga sulla base dei rifiuti prodotti” e ci sarebbe stata una riduzione dei costi per gli utenti. Ora non è possibile che questo principio sia capovolto e men che meno che le famiglie forlivesi debbano subire un aggravio del costo dello smaltimento dei rifiuti” conclude Federico Morgagni di Forlì e Co.