Non aver mai sentito parlare di cannabis legale negli ultimi anni significa aver vissuto un po’ scollegati dal mondo! I benefici di questa pianta sono infatti al centro dell’attenzione da diverso tempo. Come mai? Grazie a diversi provvedimenti di legalizzazione. Nel caso del nostro Paese, è opportuno citare la Legge 242/2016. Entrata in vigore nel gennaio dell’anno successivo, ha consentito sia il consumo sia la commercializzazione di cannabis caratterizzata da un basso contenuto di THC. Nello specifico, si tratta di una percentuale compresa tra lo 0,2 e lo 0,6%.
Questa caratteristica è molto importante: oggi come oggi, infatti, parlare di cannabis significa chiamare in causa il CBD o cannabidiolo. Di cosa stiamo parlando? Del secondo principio attivo più famoso dopo il THC. Attenzione: quando li si nomina, è il caso di ricordare che sono molto diversi. Il CBD, infatti, a differenza del THC non ha effetti psicoattivi. In virtù di questa sua caratteristica, la cannabis sopra ricordata non può essere considerata una sostanza stupefacente.
Quali sono i benefici del CBD? Quando li si nomina, è il caso di ricordare che sono da anni al centro dell’attenzione scientifica. Tra i principali, è possibile rammentare un blando effetto rilassante, perfetto, per esempio, quando si punta a combattere l’insonnia.
Soffermarsi su questo aspetto è rilevante in quanto è alla base di un trend storico: nei mesi di isolamento sociale dovuti al contenimento del contagio da Coronavirus, le vendite di cannabis legale sono schizzate alle stelle. E-commerce che fino a febbraio 2020 si trovavano a gestire poche decine di ordini, di colpo hanno visto questi numeri decuplicare addirittura.
Non sorprende che al centro dell’interesse degli utenti ci sia stato il CBD. Tra i vantaggi che derivano dalla sua scelta, è possibile citare anche la facilità di utilizzo. Per rendersene conto, basta rammentare che può essere assunto sotto forma di olio. Questa alternativa è particolarmente consigliata per chi è alle primissime armi con il mondo della cannabis light. L’olio, infatti, può essere tenuto comodamente in borsetta.
Da non dimenticare quando si parla di CBD è anche la possibilità di optare per i liquidi da e-cig. Un capitolo a parte deve essere dedicato alle infiorescenze. In questo caso, si tratta di un’alternativa ideale per gli esperti: parliamo infatti di uno straordinario mix di aromi che cambia a seconda della varietà di cannabis e della lavorazione.
Come approcciarsi al meglio al mondo della cannabis light
Non c’è che dire: il CBD è davvero al centro dell’interesse di chi prova la cannabis light. Assumibile anche tramite cristalli che si sciolgono sotto la lingua o da vaporizzare, può essere acquistato, come sopra ricordato, facendo riferimento a numerosi e-commerce. Questi siti, che hanno dietro aziende di varie dimensioni che contribuiscono a un giro d’affari di diversi milioni di euro, devono essere scelti tenendo conto di diversi criteri.
Tra i principali è possibile citare la completezza delle informazioni: sembra banale dirlo, ma si tratta di un criterio centrale. In un’Italia che, dopo il 2016, ha visto il quadro normativo relativo alla cannabis sconvolto dalla sentenza emessa il 30 maggio 2019, è quanto mai necessario approfondire le proprietà della cannabis.
Rimanendo sempre nell’ambito dei contenuti informativi, è il caso di citare l’importanza della sezione di FAQ. Grazie ad esso, è possibile rimanere sul pezzo per quanto riguarda le novità normative ed essere consumatori consapevoli, consci, per esempio, del rischio che si corre quando si guida dopo aver assunto cannabis light. Concludiamo facendo presente l’importanza delle recensioni sui social, contesti dove le aziende che si occupano di commercializzare cannabis light sono sempre più attive.