“È con profondo dolore che abbiamo appreso la notizia dell’improvvisa scomparsa del professor Carlo Flamigni, medico e scienziato di fama internazionale, uomo delle istituzioni, politico e autore di successo di romanzi gialli” si legge in una nota del Comune di Forlì. Era nato a Forlì e da sempre era rimasto fortemente legato alla nostra città, sia per l’affetto, sia come luogo dove vivere. Nel suo curriculum spiccano ruoli di livello straordinario da quello di professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia all’Università di Bologna fino ad essere componente del Comitato Nazionale di Bioetica. Carlo Flamigni era un luminare e ha ricoperto importantissimi incarichi in ambito istituzionale e universitario, non facendo mai mancare la sua attenzione alle vicende del territorio romagnolo in termini di contributi, di suggerimenti, di opinione. Sempre con cordialità e autorevolezza. “A nome dell’Amministrazione Comunale di Forlì e facendomi interprete della stima e dell’affetto dell’intera città, in questo momento di costernazione rivolgo ai familiari i sentimenti di profondo cordoglio per il grave lutto che li ha colpiti. Agli amici e a tutti coloro che hanno condiviso con lui percorsi professionali, ideali e di cittadinanza attiva giungano la nostra vicinanza e la partecipazione al dolore” conclude il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini.
“Ho saputo della scomparsa del professore Carlo Flamigni, luminare insigne, uomo di grande spessore per il suo impegno civile, politico e culturale. Oggi è mancata una grande persona, di caratura internazionale, che ha saputo coerentemente declinare nel suo percorso professionale e personale i valori fondanti della nostra comunità. Mirabile esempio non solo in campo medico e bioetico, ha creduto fortemente nella laicità, anzi ne era innamorato. È, soprattutto, per il contributo che ha dato nella definizione di laicità che lo voglio ricordare e ringraziare. Essa, diceva, non cessa mai di essere arricchita e precisata, tanto numerosi sono i suoi significati virtuosi. Laicità è il rapporto che la società moderna assume con la verità, accettando il principio che la dobbiamo continuamente cercare guardando avanti a noi, non ci sono verità alle nostre spalle; è la possibilità della ragione umana di procedere senza altra autorità che se stessa; è un modo di assicurare il legame sociale, articolando la libertà di coscienza alla libertà di pensiero; è la possibilità di convivere estesa a tutti gli stranieri morali, la capacità concreta di costruire isole dove essi si possano raccogliere per cercare mediazioni utili ed eque, lasciando sulla terraferma i propri dogmi, è anche, se ci pensate bene una sfida. Per questo credo che non solo per il suo straordinario contributo in campo medico il prof. Carlo Flamigni rimarrà nella storia della nostra comunità. Ecco, io ho accettato questa sfida, dovremmo accettarla tutti nel nostro piccolo per costruire una società a misura d’uomo, più giusta. Per questo credo che non solo per il suo straordinario contributo in campo medico il prof. Carlo Flamigni rimarrà nella storia della nostra comunità della Provincia di Forlì-Cesena” è il ricordo del sindaco di Bertinoro e presidente della Provincia di Forlì-Cesena Gabriele Fratto.
“Come circolo UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) ricordiamo Carlo Flamigni, e abbracciamo Marina, in questo momento. Non piangiamo solo uno dei presidenti onorari nazionali, un grande medico, un politico e attivista dei diritti civili, uno scrittore. Uomo laico, pagò la sua scelta di essere coerente con i suoi valori, e subì l’ostracismo politico dei clericali, che non gli perdonavano la scelta di battersi per il diritto a una maternità consapevole. Piangiamo e ricordiamo uno di noi, perchè nonostante i suoi impegni, Carlo, per il circolo ci fu sempre. A partite da quella sera del 2009 dove lo costituimmo, a casa di Davide, il primo coordinatore, a Castrocaro. O nei Darwin days, nelle iniziative, a cui fu presente, e sempre disponibile ma, soprattutto, nelle battaglie sulla laicità, locali, di cui fu artefice e promotore. Ci sarebbe piaciuto salutarlo nella camera del commiato, per cui si era tanto battuto e che ancora oggi Forlì non ha, e che sia ricordato nel pantheon cittadino , su cui si impegnò perchè tornasse al ruolo per cui era stato pensato, di famedio dei grandi forlivesi, in cui un posto spetta di diritto. Per chi, come noi, non crede alla vita dopo la morte, quello che resta di noi, la nostra “anima” è quella che gli altri ricordano di noi, Quella di Carlo, per ciò che ci ha lasciato, era un anima grande” si legge in una nota del circolo UAAR Forlì Cesena.
“Sul sito internet di Carlo Flamigni è stata pubblicata il 5 luglio, giorno della sua scomparsa, una sua poesia sulla morte, preceduta dalle parole “Oggi Carlo Flamigni se ne è andato via. Ci saluta con una sua poesia sulla morte”. Oltre a invitare alla lettura della poesia, per parte nostra ci permettiamo di salutare il medico, il professore, l’uomo libero e campione di laicità, il paladino di tante battaglie per le libertà civili e delle donne, il cittadino illustre della nostra Forlì con poche altre parole, tratte dal suo libro “La certezza del ricordo”, dedicato alla moglie Marina. Parole che Piero, l’io narrante del libro, pronuncia nel prologo e nell’epilogo: “sono sempre stato un uomo ligio al dovere”; “non sono più sicuro di poter dare una giustificazione alla mia vita, di essere certo di spiegare le mie scelte, le mie emozioni, i miei sentimenti”; “non mi sono mai trovato, non una volta nella mia vita, schierato dalla parte del vincitore, una cosa che non mi ha mai turbato, non credo che ci si debba battere per vincere, conta solo aver testimoniato, non altro”. Siamo onorati che alla fine di gennaio di quest’anno Carlo Flamigni abbia accettato di intervenire, assieme al Dott. Marco Maltoni e al Prof. Stefano Canestrari, al dibattito che avevamo organizzato a Forlì sul “fine vita”: e possiamo dire che in quell’occasione Egli ha realmente testimoniato tutta la sua com-passione, la sua intelligenza, la sua riflessione, il suo intimo tormento su questo grande interrogativo. Non sembri stonato, ora, se come consiglieri comunali pensiamo di dovere a Carlo Flamigni di assumere tutte le iniziative possibili per invitare l’Amministrazione comunale ad individuare una sede per la realizzazione di una “sala del Commiato laico”, come da tempo Egli aveva proposto nella sua veste di Presidente della Consulta laica forlivese” è il ricordo del gruppo consiliare di Forlì e Co. Giorgio Calderoni-Federico Morgagni.