A partire da oggi anche a Forlì sarà operativo il punto vaccinazioni antiCovid-19 allestito alla Fiera in via Punta di Ferro. Come annunciato dalla direzione generale dell’Ausl Romagna quindi, dopo aver attivato, da indicazione regionale, tre punti vaccinali nel territorio romagnolo, uno per provincia, vengono attivate ora ulteriori sedi per la campagna vaccinale. Il nuovo punto servirà tutti gli abitanti di Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola e Castrocaro, per un bacino di circa 150mila residenti e avrà la potenzialità per somministrare circa 500 vaccini al giorno, sette giorni su sette.
Il personale impiegato sarà di circa 80 operatori tra medici e infermieri, tra cui anche medici volontari in pensione. In questi primi giorni di attivazione il centro vaccini di Forlì sarà utilizzato per le somministrazioni residue al personale sanitario e socio-assistenziale delle strutture per anziani poi, a partire dalla seconda metà di febbraio, come previsto dalla Regione, inizieranno le vaccinazioni agli ultraottantenni in grado di muoversi autonomamente. Per gli anziani che non dispongono di mezzi per raggiungere la fiera, il Comune di Forlì ha organizzato, assieme alle associazioni di volontariato, un servizio di taxi gratuito.
Come prenotare
A partire dal 15 febbraio, tutti gli ultraottantenni riceveranno una lettera a casa, a firma del presidente Stefano Bonaccini in cui saranno spiegate le modalità di prenotazione. Per loro saranno molteplici i canali possibili per effettuare la prenotazione: Cup, Farmacie Cup, prenotazione telefonica, Fascicolo sanitario elettronico, Portale regionale Salute. Per tutte le altre categorie, la possibilità di prenotazione sarà attivata progressivamente, sulla base del piano vaccinale.Infine, per le altre categorie in questa prima fase, viene mantenuta l’attuale modalità di prenotazione. La prenotazione avviene senza prescrizione del medico curante.
Le fasi di vaccinazione previste dalla Regione
In tutta la Regione Emilia Romagna sta proseguendo la prima fase, avviata a livello europeo e italiano lo scorso 27 dicembre con il Vaccine Day e protratta oltre i tempi previsti a causa dei problemi di consegna delle dosi da parte delle Aziende produttrici. È riservata a: operatori sanitari/sociosanitari sia pubblici che privati accreditati, operatori sanitari libero professionisti, compresi i componenti delle organizzazioni territoriali (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta); residenti e personale dei presidi residenziali per anziani; volontari/dipendenti delle associazioni che svolgono attività di emergenza; personale tecnico-amministrativo in presenza nei presidi sociosanitari, farmacisti, odontoiatri e, successivamente, gli operatori libero professionisti.
Ultimate le vaccinazioni su questo target di popolazione – ad oggi sono state vaccinate 132.913 persone e di queste 89.364 hanno già completato il ciclo vaccinale con due dosi, per un totale di 222.277 vaccini somministrati – si procederà, tra fine febbraio e inizio marzo, con tutti i cittadini dagli 80 anni in su, che in regione sono 368.300: potranno iniziare a prenotarsi da lunedì 15 febbraio. Intanto, in questi giorni è già partita la vaccinazione a casa alle persone ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi se di età uguale o superiore agli 80 anni.
La seconda fase è basata su criteri anagrafici e di priorità: comprende infatti, oltre alle persone over 80 non vaccinate in precedenza, quelle in fascia d’età tra i 60 e i 79 anni (partendo dai 70-79enni a scendere), che in Emilia-Romagna sono quasi 1 milione (998 mila). E ancora: persone con comorbidità severa, immunodeficienza e/o fragilità di ogni età; gruppi sociodemografici a rischio significativamente più elevato di malattia grave o morte, personale scolastico, docente e non docente, “ad alta priorità”.
Nel caso in cui i disabili al 100% non vengano inseriti a livello nazionale in fase 1, in Emilia-Romagna saranno vaccinati in questa fase, assieme a tutte le persone con disabilità in condizioni patologiche a maggior rischio di sviluppare quadri gravi. A questo proposito, si è in attesa di indicazioni ministeriali dell’elenco delle patologie croniche da considerare a rischio.
La terza fase sarà rivolta a: insegnanti e personale scolastico rimanente, lavoratori di servizi essenziali, carceri e luoghi di comunità. Infine, persone con comorbidità moderata di ogni età.
La quarta fase vedrà la campagna vaccinale estesa alla popolazione rimanente (dai 16 anni- come avviene ovunque secondo le indicazioni scientifiche – ai 59 anni).