“Questa amministrazione ha dato avvio nelle scorse settimane alla realizzazione di otto boschi urbani con la messa a dimora entro l’estate 2021 di oltre 3000 alberi. Se da un lato mi trova concorde l’impegno, sempre sostenuto anche dalle Amministrazioni precedenti, di incrementare la produzione di ossigeno e ridurre la temperatura della città, così come stabilito dall’accordo di Parigi, dall’altro non mi spiego perché il servizio verde di questa Amministrazione, abbia scelto di utilizzare una rete metallica con filo spinato e pali di legno tanto costosa quanto pericolosa” è il commento di Elisa Massa del PD e vice presidente del Consiglio Comunale.
«Tra l’altro, qualche giorno fa una cittadina ha denunciato che, il suo cane si è ferito a causa della nuova recinzione apposta nell’area di via Piolanti, ricorrendo a 10 punti di sutura e rischiando di perdere l’occhio. A seguito del fatto la cittadina ha rilevato di aver fatto “una segnalazione e una richiesta danni al Comune e di aver ricevuto risposta incompleta e superflua”. Sarebbe stato molto meglio utilizzare, per la protezione degli alberi messi a dimora, l’utilizzo di economici shelter di copertura in plastica poco dispendiosi ma efficaci, così da permettere la fruizione delle nuove aree boschive anche dai cittadini. Del resto diversi Comitati di quartiere, come nel caso dei Romiti e del Bosco urbano in fregio al viale Bologna angolo via Locchi, da qualche settimana realizzato, avevano richiesto di poter prevedere la piantumazione in quell’area con specie autoctone, la realizzazione di vialetti, percorsi didattici e spazi dedicati dei quali poter beneficiare» insiste la consigliera Dem.
«La piantumazione, con alberi distanziati a misura standard, sottovalutando il futuro sviluppo degli stessi, non ha invece per nulla accolto le richieste del Quartiere. Si è agito con una essenziale piantumazione di alberi quasi a rispondere ad una ingorda volontà di puro conteggio quantitativo. Dunque, che tipo di boschi sono questi che vengono recintati e non sono per nulla fruibili? Sarebbe meglio definirli “allevamenti intensivi di verde urbano” a fronte di un bel dispendio di denaro pubblico, circa 400 mila euro. Infine, mi aspetto che il Servizio Manutenzione Verde del Comune di Forlì voglia intervenire prontamente per risolvere la pericolosità di tale recinzione e di apporre opportuna segnaletica di sicurezza, a tutela dell’incolumità delle persone e degli animali quale dovere imprescindibile dell’ente, in attesa che i lavori di ripristino vengano effettuati al più presto» conclude Elisa Massa.