“Valutare la sospensione di ogni tipo di convenzione con la Cooperativa Agricola del Bidente in attesa della conclusione degli accertamenti degli organi competenti”. È questa la richiesta contenuta nell’interrogazione con carattere di urgenza del consigliere regionale della Lega e presidente della Commissione Bilancio, Massimiliano Pompignoli, depositata in questi giorni all’attenzione dell’Ass.re al lavoro Vincenzo Colla.
“Recenti notizie di cronaca locale – ricorda il consigliere regionale Pompignoli – hanno infatti reso noto che la Cooperativa del Bidente avrebbe subappaltato lavori ad altre cooperative senza la preventiva autorizzazione di Intercent-er, l’Agenzia regionale per lo sviluppo dei mercati telematici, e reclutato lavoratori in nero privi delle necessarie competenze (dalla formazione di sicurezza fino all’uso dei dispositivi di protezione) per svolgere correttamente le operazioni di bonifica di influenza aviaria. Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, dall’appalto di quasi 5 milioni affidato dalla Regione Emilia–Romagna, tramite l’agenzia Intercent-ER, oltre 2 milioni di soldi pubblici sarebbero stati indebitamente concessi in subappalto ad altre cooperative per favorire, di fatto, l’utilizzo del caporalato”.
“Questo episodio conferma la necessità di tenere alta la guardia, anche nelle nostre vallate, contro il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento delle persone più fragili. La legge regionale 2 ottobre 2016, n. 18 “Testo Unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili” ci impone di promuovere la cultura della legalità e il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici non solo a parole, ma con i fatti. Ciò deve valere sempre, in ogni segmento produttivo della nostra società, affinché non si manifestino pericolose zone d’ombra a discapito della manodopera più debole. L’indagine condotta dalle Fiamme Gialle e il successivo rinvio a giudizio di tre dirigenti della Coop del Bidente getta non poca preoccupazione sulla situazione della cooperativa stessa e sul rispetto dei principi di legalità nell’ambito lavorativo. Per questa ragione, oltre a perseguire penalmente chi si macchia di questi reati, è necessario prevedere la sospensione di ogni tipo di affidamento regionale in attesa della conclusione degli accertamenti della Magistratura. Il rischio di reiterazione del reato, a discapito di quella parte di popolazione che per condizione economica e sociale è più a rischio dal punto di vista delle diseguaglianze e dello sfruttamento lavorativo, è infatti elevato” conclude Pompignoli.