La giunta del Comune di Bertinoro si è riunita ieri per approvare la delibera di trasmissione del Poc Commerciale al Consiglio comunale, convocato per il 28 luglio prossimo. L’assessora all’ambiente del Comune di Bertinoro Sara Londrillo ha abbandonato la seduta, motivando con le proprie dichiarazioni le ragioni per le quali non ha partecipato al voto di un atto su cui non vuole avere nessuna responsabilità.
“Londrillo ha sottolineato che non ritiene superate in alcun modo le riserve (cioè il parere sostanzialmente negativo) contenute nel decreto della Provincia del 13 luglio 2020. Ci troviamo di fronte ad un centro commerciale, composto di ben 6 medie strutture di vendita, tanto da assumere un rango dimensionale e una capacità d’attrazione di livello sovracomunale, non prevista dalla pianificazione territoriale vigente. In totale si intendono autorizzare su 120 mila mq di territorio agricolo 5 strutture commerciali da 2500 mq e una da 2000, più altri edifici terziario-commerciali per un totale di 25.000 mq di superficie utile, a cui vanno aggiunti migliaia di mq. di parcheggi, strade” si legge in una nota di Europa Verde.
“La disciplina regionale in materia è chiarissima e stabilisce che l’insediamento di simili strutture deve avvenire nell’ambito del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), al fine di una valutazione congiunta degli effetti cumulativi che tali scelte urbanistiche possono produrre sui sistemi viabilità e traffico, impermeabilizzazione dei suoli, adeguamento delle infrastrutture, ecc. La presenza di più esercizi che usufruiscono di infrastrutture comuni configura un nuovo centro commerciale che si vorrebbe costruire dove oggi c’è terreno non cementificato, fra Panighina e Santa Maria Nuova. Questo centro avrà un impatto assai negativo sul traffico e sulla sicurezza nelle strade su cui insiste e l’assessora Sara Londrillo non ritiene superata la riserva riguardante il divieto, previsto dal PTCP, di realizzare strutture commerciali gravanti sulla via Emilia, congestionata dal traffico e dall’inquinamento” continua la nota.
“Per non parlare poi dell’impatto negativo sulle attività commerciali esistenti, che subirebbero il peso di questa ennesima inadeguata espansione. Un progetto del quale non si è parlato per anni, sul quale non ci si è confrontati adeguatamente con i cittadini e che verrà portato in Consiglio a mandato praticamente scaduto, a fine luglio, periodo nel quale l’attenzione su questi temi potrebbe essere inferiore a quella necessaria per decidere con la necessaria partecipazione. Per questo se il 28 luglio la delibera arriverà in Consiglio, non ci andrà col suo voto” conclude Europa Verde Forlì-Cesena.