Lunedì 26 luglio, alle ore 20,45, nell’anfiteatro di via Dragoni, a Forlì nel Parco di via Dragoni, verrà presentato il libro “Uomini e lupi in Romagna. Realtà e mito, attualità e storia” di Eraldo Baldini e Marco Galaverni.
Il lupo è un animale straordinario. Qualcuno direbbe “nel bene e nel male”, ma il bene e il male, per il lupo, non esistono: quelli sono concetti tipicamente umani. Gli animali selvatici agiscono secondo natura, niente di ciò che fanno può essere giudicato con i nostri parametri e la nostra morale. Il lupo è straordinario perché è un emblema di fierezza, libertà, forza; è un predatore eccezionale, organizzato e infallibile. Ed è straordinario anche perché ha saputo adattarsi a mille cambiamenti, contendendo a lungo all’uomo spazi, risorse e il primato di dominatore dell’emisfero settentrionale del pianeta.
È molto amato da chi si sente vicino alle cose della natura, e molto odiato da chi lo vede come un assassino e un avversario. Ma questi sentimenti contrapposti sono tipicamente umani, e dunque non congrui al caso. Invece, per secoli, l’uomo ha rappresentato il lupo come un crudele uccisore di animali e di persone, malvagio e antropofago, infido e letale. Una specie contro la quale era non solo lecito, ma doveroso mettere in atto pratiche di sterminio. Per contro, certe posizioni e pubblicazioni degli ultimi decenni hanno ugualmente manipolato la realtà, negando che il lupo si sia mai comportato… da lupo, e sottacendo la verità storica di momenti e situazioni in cui il rapporto uomo-animale si era fatto critico per entrambi (certo, per responsabilità dell’uomo e non del lupo). Con un’approfondita ricerca storico-documentaria Eraldo Baldini ricostruisce il millenario rapporto uomo-lupo in Romagna e dintorni. Ci fa anche conoscere come questo animale sia divenuto protagonista del mito, della cultura popolare, delle fiabe.
Il co-autore di “Uomini e lupi in Romagna e dintorni” Marco Galaverni, uno dei massimi esperti italiani del settore, dà poi conto della situazione odierna, della sua recente evoluzione e di come il lupo abbia potuto “riconquistare”, anche da noi, presenza e spazi, nel raggiungimento di una realtà molto positiva dal punto di vista ecologico e naturalistico e, nel contempo, nel ripresentarsi di problematiche da affrontare con razionalità e con nuove sensibilità.
Eraldo Baldini, oltre che apprezzato narratore, è storico e antropologo culturale. Da decenni è impegnato in ricerche sulle culture popolari italiane e sulla storia sociale e culturale delle comunità romagnole. In questi campi ha pubblicato decine di importanti volumi per i maggiori editori (Einaudi, Laterza, Longo e soprattutto per Il Ponte Vecchio), oltre a numerosi articoli su riviste specializzate, e si è aggiudicato prestigiosi premi (Premio Nazionale Costantino Pavan per Opere sulle Culture Locali, San Donà di Piave; Premio Guidarello, Ravenna; ecc.).
Marco Galaverni è dottore di ricerca in Biodiversità ed Evoluzione all’Università di Bologna. Da oltre dieci anni si occupa di studio e ricerca sul lupo in Italia e nel mondo, e sul tema ha al suo attivo decine di articoli scientifici per riviste internazionali, oltre al libro L’uomo che sognava i lupi (ed. Orme, Roma 2019). Già collaboratore di ricerca in ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), è ora Responsabile Specie e Habitat di Wwf Italia. È da sempre appassionato di divulgazione e ospite regolare di diverse trasmissioni televisive di livello nazionale, fra cui «Geo».