Per alcuni un ecomostro di acciaio e cemento, alto venticinque metri e con una base di tre metri per tre. Per altri l’opera che potrebbe potenziare la telefonia mobile a Pieve Salutare risolvendo alcune carenze di copertura della rete. Così la pacifica comunità della frazione di Castrocaro Terme e Terra del Sole si sta dividendo sull’imponente traliccio che Lepida dovrebbe erigere su suolo pubblico in località Virano, né il confronto con l’Amministrazione comunale è servito per placare gli animi individuando una soluzione condivisa.
A tal proposito anche la minoranza chiede chiarimenti con un’interrogazione alla sindaca Tonellato firmata dai consiglieri Vallicelli (nella foto) e Tassinari, di Casa Civica, e dalla capogruppo di Comunità Benedetta Orlati, ex assessore della giunta Tonellato, poiché, a quanto pare, almeno un’alternativa ci sarebbe. “Considerati gli interessi divergenti dei residenti e l’impatto ambientale del traliccio, secondo noi sarebbe saggio rivalutare questa scelta. Infatti, al solito, si dice una cosa e se ne fa un’altra. Si dice di voler investire nel turismo lento e naturalistico o si esibisce la Bandiera Arancione, ma poi si autorizza un gigante di 25 metri che andrebbe a compromettere un fondovalle dal considerevole valore paesaggistico, perché rimasto intatto da opere di urbanizzazione” dichiarano i tre consiglieri.
La complessità dello scenario, secondo i proponenti dell’interrogazione, sarebbe notevole e imporrebbe maggior prudenza nelle decisioni. “La mobilitazione di alcuni abitanti aveva portato all’individuazione di un sito alternativo in zona boschiva, concesso gratuitamente, senza aggravio di costi e con un impatto decisamente inferiore, ma l’amministrazione ha confermato la posizione iniziale che potrebbe complicare future opere di ampliamento del Cimitero esistente, senza considerare l’inevitabile immediata svalutazione delle proprietà private che si trovano in località Virano. La politica locale, invece, dovrebbe essere in grado di pianificare il miglioramento infrastrutturale della rete senza consumare ulteriormente il territorio e limitando i danni per le proprietà private”.
L’appello delle minoranze è netto. “Un’iniziativa del genere imposta in maniera precipitosa, magari per l’avvicinarsi delle elezioni, rischia di aprire per il Comune scenari infelici e irreversibili. Meglio sarebbe riflettere ancora un attimo sulle opzioni che permetterebbero il potenziamento tecnologico della zona senza vessare alcuni concittadini e tutelando una preziosa risorsa ambientale e paesaggistica. Infatti di alternative migliori ce ne sarebbero e andrebbero debitamente approfondite prima di risolvere un problema creandone dei nuovi”.