Erano 20 miliardi, secondo le stime dell’Antimafia relative al 2019. Il gioco illegale, “protetto” dal lockdown e dalla pandemia da Covid-19, ha trovato terreno fertile su cui crescere e prosperare alle spalle del gioco legale, colpito ed affondato da una chiusura perenne lunga un anno. Un ossimoro, praticamente, per un’industria che dà lavoro a milioni di persone. A cui il gioco illegale ha fatto uno sgarbo bello e buono.
Indagini recenti nate attorno alle operazioni di controllo sul mercato di gioco, condotte da Guardia di Finanza e forze dell’ordine in sinergia con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, evidenziano come il 2020 sia stato un autentico regalo per il mercato illegale. Le stime parlano di un giro d’affari aumentato fino a 18 miliardi nel 2020, con un +50%. Le proiezioni per il 2021 non sono più incoraggianti, dato un semestre di chiusure: il giro d’affari del gioco illegale potrebbe arrivare addirittura a 22 miliardi di euro, ovvero quasi il doppio rispetto al 2019. Una tendenza negativa che sta penalizzando il lavoro di sicurezza e legalità svolto negli ultimi dieci anni dall’intera industria.
Le stesse restrizioni, fondamentali per il contenimento dell’emergenza, sono forse state fin troppo stringenti con l’avanzare della pandemia. Attività come bar e ristoranti hanno rivisto un filo di luce dopo il primo lockdown, col rispetto delle misure di sicurezza del caso. Possibilità invece in qualche modo negata al settore del gioco legale. Nel 2020 circa 120.000 lavoratori sono stati assistiti da ammortizzatori sociali come la cassa integrazione, a cui si è aggiunto il blocco sui licenziamenti. Nel 2021 le stime parlano di 50.000 posti a rischio per via delle crisi aziendali.
Il gioco, che da solo rappresenta l’1% del PIL, necessario per 3200 aziende del territorio, ha rischiato più di tutti: nove mesi su dodici di chiusura hanno avuto effetti negativi anche sull’Erario, che si vede privato di 4,5 miliardi di euro per il solo 2020. Oltre ai danni economici vanno considerati quelli sociali, con il numero degli interventi delle forze dell’ordine contro il gioco illegale aumentati dalle 22 operazioni del 2019 alle 26 del 2020.
Aumenta anche il disagio sociale: il gioco illegale è spinto dalle organizzazioni criminali. Che sguinzagliano i propri adepti: i 200 arresti del 2020 sono un +257% rispetto alle persone finite in manetta nel 2019, che erano state circa 56. Nel 2021 la crisi sociale potrebbe esplodere nuovamente: difatti nel 2020 il giro d’affari scoperto dalle varie operazioni ha fatto segnare un valore di 118 milioni di euro (+879%), contro il 12 milioni del 2019. Quasi triplicati, infine, i sequestri di slot illegali e sale scommesse non autorizzate.