Si va alla scoperta della Chiesa del Suffragio nella tredicesima puntata di “Do ciacri”, la rubrica video ideata e curata da Vincenzo Bongiorno, visionabile nella pagina facebook del Progetto “Cambia Vita”. Il giovane Davide Pieri ha collaborato girando le immagini, poi montate da “Luca e Paolo video making”. Una chiesa, quella del Suffragio, dove sono state raccolte, nel corso degli anni, varie opere di pregio per custodirle adeguatamente e renderle visitabili, creando così di fatto una pinacoteca nel cuore di Rocca, nella centrale piazza Garibaldi.
A dialogare con Bongiorno sono Giorgio Piovaccari, Paolo Benini e Piero Frassineti, i principali artefici della cura di questo luogo, assieme ad altri volontari. Entrando in chiesa si viene avvolti dall’arte, e tra le opere esposte, spicca una pala d’altare del pittore fiammingo Jan Van der Straet, detto Giovanni Stradano (Bruges 1523-Firenze 1605).
“L’opera – spiega Giorgio Piovaccari – è della metà del XVI secolo e fu restaurata negli anni ’70 dal noto Ottorino Nonfarmale, uno dei maestri più autorevoli del restauro italiano e internazionale, venuto a mancare nel 2020. È rappresentata la SS. Trinità: domina la scena la figura di Gesù morto sorretto dalle braccia di Dio Padre, rappresentato da un vecchio con la barba; in alto, in posizione centrale, una colomba simboleggia lo Spirito Santo; completano la raffigurazione due figure alate poste ai lati; in basso è visibile la figura di un devoto in atteggiamento di preghiera: si ritiene che sia un componente della famiglia Assirelli, commissionario dell’opera”.
In una nicchia illuminata e protetta da vetro, è possibile ammirare un tondo in ceramica invetriata, “opera attribuita – sottolinea Piero Frassineti – all’artista Andrea della Robbia (Firenze, 1435-1525). La ceramica proviene dalla chiesa dell’Abbazia di San Donnino. Vi è raffigurata la Vergine in atto di adorazione di Gesù Bambino”. Tra le opere visibili, sull’altare, racchiusa in una ricca cornice barocca, c’è l’immagine della Madonna del Buon Consiglio.
In un’altra nicchia illuminata e protetta da vetro, “vi è un Crocifisso in legno – osserva Paolo Benini – del XV secolo che è stato recuperato dalla Chiesa di Calbola. Nella nicchia vi sono anche due sculture preromaniche provenienti da San Donnino: in una è rappresentato il simbolo dei Camaldolesi, due colombe che bevono dallo stesso calice; l’altra è un fregio”. Nella chiesa del Suffragio, ancora consacrata ed utilizzata in particolare durante l’Ottavario per i defunti a novembre, vi sono poi diversi arredi di pregio, che hanno visto negli anni anche l’opera del restauratore rocchigiano, Marco Laghi.
Piovaccari, Benini e Frassineti hanno spiegato che la chiesa era rimasta semi abbandonata e ridotta a magazzino per un ventennio nella seconda metà del secolo scorso, per poi essere gradualmente recuperata. Si è provveduto negli anni al restauro dell’intero edificio, con il contributo di tante persone. Tra queste i fratelli Pentoli, artigiani locali, che hanno costruito una robusta porta d’ingresso.
La facciata è stata decorata con un’opera in cotto eseguita e donata dal rocchigiano Giuseppe Frattagli. L’ampia finestra della facciata è arricchita da un’artistica vetrata colorata, dove viene raffigurato San Cassiano, opera della ditta Grassi di Milano e donata dal rocchigiano Franco Assirelli. La visita alla Chiesa del Suffragio è gratuita, ma va prenotata: cell. 335334486 (Paolo).
Ecco il link per vedere la puntata video di “Do ciacri”: https://fb.watch/7x-eolBf1y/.