Nella settimana della Giornata per la Commemorazione dei Defunti, in programma per martedì 2 novembre, i volontari dell’Istituto Oncologico Romagnolo saranno come da tradizione presenti con i loro stand nei pressi dei principali cimiteri della Romagna per proporre le classiche targhette in memoria: un’idea per dare un valore concreto al ricordo di una persona cara, disponibili anche presso tutte le sedi Ior. Il ricavato dell’iniziativa, infatti, andrà interamente a sostegno dei progetti di ricerca scientifica portati avanti all’Irst di Meldola più promettenti, quelli che porteranno al letto del malato nuove speranze e opportunità di cura, per sottrarre tempo ai tumori e restituirlo ai pazienti.
Il significato concreto di quest’ultima frase, che è molto più di un motto, sta tutto nelle parole di Silvia, paziente oncologica che ha donato la propria testimonianza allo Ior. «Sei anni fa mi è stato diagnosticato un melanoma in fase avanzata, con 18 linfonodi su 21 positivi alle metastasi. A quanto ne sapevo io, una volta che si diffonde, è un tumore che non lascia scampo: invece, grazie ad una cura sperimentale, oggi sono ancora qui. Sono stata accanto a Emma per la sua comunione; ho applaudito Arianna al suo saggio di danza. Vedo crescere le mie figlie ogni giorno, e per ogni giorno su questa terra sono grata alla ricerca». Una donazione in memoria di una persona cara aiuta quindi a mantenerne vivo il ricordo nella gratitudine e nell’affetto di chi può vivere un giorno, un mese, un anno in più vicino ai propri affetti.
Oltre agli stand sparsi su tutta la Romagna e aperti in occasione dei giorni della Commemorazione dei Defunti, lo Ior ha messo a disposizione uno strumento ulteriore per tutti quelli che non potranno recarsi presso i cimiteri a rendere omaggio ai propri cari o preferiscono evitare a causa della pandemia ancora in atto. Si tratta della landing page https://insieme.ior-romagna.it/in-memoria/ che permette non solo donazioni a sostegno della ricerca scientifica, ma anche di lasciare una dedica personalizzata alla persona che è venuta a mancare. «Abbiamo chiamato chiunque decida di approfittare di questo nuovo strumento un “custode del futuro” – spiega il direttore generale Ior Fabrizio Miserocchi – perché chiunque donerà potrà, attraverso un meraviglioso ricordo del proprio passato personale, contribuire ad un progetto importante per il futuro di tutti. Sono molte le persone che vorrebbero ma non possono recarsi di persona ai cimiteri per dimostrare che l’affetto che provano resiste anche a distanza di anni da una perdita: quello che mettiamo a disposizione è se vogliamo uno strumento più tecnologico, meno tradizionale, ma che si traduce comunque in un gesto concreto».