Nella chiesa del Suffragio la messa in ricordo dei rotariani defunti

Da sinistra Milandri Tonellato Ranieri Deo

Lunedì 1 novembre 2021 alle ore 9,45 nella Chiesa del Suffragio, in Corso della Repubblica a Forlì, il rettore don Paolo Giuliani celebrerà la messa per i defunti rotariani. La liturgia, che si svolgerà nel rispetto delle norme di sicurezza anticovid, sarà accompagnata dal canto del soprano Wilma Vernocchi, socio onorario rotariano, e da un gruppo di giovani strumentisti forlivesi. La messa in ricordo dei rotariani defunti è stata promossa dalla Sottocommissione Avvicinamento Giovani all’Arte e alla Musica del Rotary Club Forlì, sotto la supervisione e l’organizzazione di Ilaria Mazzotti, e vi parteciperanno i soci del sodalizio insieme al presidente dell’annata 2021-2022, avv. Pierluigi Ranieri.

“La Polio, il Covid e ancora la Polio” è il percorso affrontato nell’interclub dei Rotary Club Forlì, Cesenatico Mare, Cesena Valle del Savio, Valle del Rubicone e Faenza, con gli interventi dei medici Massimo Busin (oculista), Claudio Cancellieri (infettivologo), Luca Frassineti (oncologo), Salvatore Ricca Rosellini (gastroenterologo), Irene d’Elia (psicologa e psicoterapeuta), moderati da Enrico Valletta (pediatria), che hanno affrontato le problematiche e le sfide che si ampliano e si rinnovano in questo tempo di pandemia. Durante l’interclub è stata così celebrata la Giornata Mondiale della Polio con la presentazione dei risultati raggiunti con la campagna internazionale di eradicazione “End Polio Now” e con il progetto “Polio Plus” che da anni vedono in prima linea i Rotary Club di tutto il mondo.

Grazie all’impegno di oltre un milione di soci, infatti, il Rotary International ha ridotto i casi di polio nel mondo del 99,9% attraverso campagne di vaccinazione con cui sono stati immunizzati più di 2,5 miliardi di bambini in oltre cento Paesi. Lo ha ricordato anche Ricca Rosellini, sottolineando che «la malattia è stata quasi completamente debellata e che nel mondo permangono solo pochi casi, fra cui due in Afghanistan». Busin ha poi illustrato i nuovi protocolli introdotti in ambito sanitario durante la pandemia, lo screening, i limiti agli accessi alle prestazioni e agli interventi, la bardatura degli operatori sanitari e le barriere in plexiglas per le visite oculistiche. «In questo tempo di pandemia – ha detto – si è cercato di mantenere gli standard di cura, sia pur con le dovute limitazioni relativamente ad accessi, visite, interventi e anche per le donazioni delle cornee».

Frassineti ha evidenziato che il 20% dei decessi da covid riguarda persone con malattie oncologiche pregresse. «Anche noi – ha sottolineato – abbiamo subito cambiamenti per la pandemia. Vi è stato un calo degli interventi chirurgici, di ricoveri, terapie, e vi è stata pure una diminuzione di nuovi pazienti. C’è bisogno di risorse economiche e umane per affrontare questo tipo di situazione». Cancellieri ha poi illustrato le fasi di sviluppo, sperimentazione e autorizzazione dei vaccini, spiegando che «nel corso del tempo le campagne di vaccinazione hanno salvato milioni di persone dal morbillo, dal vaiolo e da altre malattie infettive» e che le dosi somministrate dei vaccini anticovid sono state 6 miliardi.

D’Elia ha poi evidenziato le fragilità dei giovani che durante il tempo dell’emergenza sanitaria hanno sperimentato l’isolamento. «Per l’assenza del corpo – ha spiegato – si sono rivolte a noi tante persone in crisi e con paure, depressione da isolamento, ansia e angoscia, specie dopo che è svanita la speranza di farcela in tempi brevi. Ora c’è da vincere anche la fobia, la paura. La diffidenza prima era per il contagio, ora per qualcuno è anche per i vaccini». E ha aggiunto: «C’è crisi del lavoro, delle relazioni anche in famiglia per gli spazi ristretti, e per molti adolescenti adesso la riapertura fa più paura della chiusura». Valletta, infine, ha ricordato che «dovendo affrontare l’emergenza covid, le cure per altre patologie hanno subito rallentamenti e sono in aumento nel mondo la tubercolosi e la malaria.

Dobbiamo domandarci cosa possiamo fare e impegnarci per il covid, così come è stato fatto per la polio, e per tutte le altre malattie specie quelle pediatriche. L’interclub, svoltosi martedì 26 ottobre al Grand Hotel di Castrocaro Terme, è stato introdotto dal presidente de rotariani forlìvesi, Ranieri, ed erano presenti anche rappresentanti del Gruppo consorti, guidato da Stefania Monti, del Rotaract e dell’Interact, il co-prefetto distrettuale, Maria Giovanna Giorgetti, i presidenti dei rotariani di Cesenatico Mare, Gualtiero Roveda, Cesena Valle del Savio, Maria Teresa Bonanni, Faenza, Andrea Rava, Valle del Rubicone, Claudio Faggiotto. Alla serata conviviale hanno partecipato pure i sindaci di Castrocaro Terme, Marianna Tonellato, di Galeata, Elisa Deo, e di Civitella, Claudio Milandri.

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