“La “green economy”, obiettivo del programma Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, è un tema centrale per lo sviluppo. Inoltre, in questi giorni è al centro dell’attenzione, sia con il summit dei G20 a Roma, sia a Glasgow con Cop26, la conferenza delle Nazioni Unite, sui cambiamenti climatici del 2021. Se è vero, come ha detto nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio Draghi, proprio al G20: “Sul clima un singolo Paese non può risolvere da solo il problema, è anche vero che lo scenario attuale rende ineludibile da parte di ciascuno degli attori affrontare e valorizzare il tema della sostenibilità – commenta Alberto Zambianchi presidente della Camera di commercio della Romagna –. Va sottolineato che il concetto di sostenibilità deve essere declinato in tutte le dimensioni nelle quali deve trovare realizzazione, di certo quella ambientale, ma anche quelle economica e sociale, a partire dalle dinamiche generazionali e migratorie. La transizione green ecologica è un passaggio fondamentale da affrontare e bisogna farlo con una strategia forte, capace, da un lato, di valorizzare vantaggi e grandi opportunità, e, dall’altro, di gestire l’impatto dei costi, che saranno rilevanti e non uguali per tutti. La sfida che i sistemi globali devono vincere è quella di trovare il modo di compensare i costi, affinché la transizione sia inclusiva e non accentui o determini nuove marginalità. Per quanto riguarda i vantaggi, i principali dati del sistema camerale evidenziano che le imprese che puntano sul green stanno facendo registrare un dinamismo sui mercati esteri e in termini di investimenti superiore al resto del sistema produttivo. Ma si può e si deve fare molto di più: primi fra tutto occorre incentivare la diffusione di una cultura d’impresa complessivamente sostenibile e, parimenti, promuovere lo sviluppo di competenze mirate e assistere le imprese nell’accesso a risorse e servizi”.
Nell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, a settembre 2021, risiedono, in totale, 1.096 imprese green, che rappresentano il 17,4% delle imprese green regionali; rispetto ad ottobre 2020 si registra una crescita del 5,9% (+6,3% in Emilia-Romagna). In termini di incidenza, le imprese “verdi” dell’aggregato Romagna costituiscono il 15,4‰ del totale delle imprese attive territoriali, dato sostanzialmente simile a quello dell’Emilia-Romagna (15,7‰).
Con riferimento ai settori prevalenti, più della metà delle imprese green si concentra nell’agroalimentare (626 unità, 57,1% del totale); seguono, ciclo rifiuti ed energia rinnovabile ed efficienza energetica (73 per ciascuno, 6,7%) e mobilità (65, 5,9%). Riguardo, invece, al peso settoriale sulle correlate imprese green regionali, troviamo, nell’ordine: agroalimentare (20,7%), energia rinnovabile ed efficienza energetica (18,7%), mobilità (17,7%), bonifica siti (17,2%), tessile, abbigliamento e calzature (16,9%) e ciclo rifiuti (16,4%). Proseguendo, a fine anno 2020 gli occupati che svolgono una professione di green job sono pari a 44.000 unità (il 14,0% dell’Emilia-Romagna); questi rappresentano il 13,6% del totale degli occupati nell’intera economia territoriale, incidenza inferiore a quella regionale (15,6%) ma in linea con quella nazionale (13,7%). Sono circa 10.500, inoltre, le imprese che hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green nel quinquennio 2016-2020 (il 30,4% dell’Emilia-Romagna); il 93,6% delle stesse riguardano piccole imprese (meno di 50 dipendenti) e il 75,1% opera nel macrosettore dei servizi.
Green Economy – focus provinciale Forlì-Cesena
In provincia di Forlì-Cesena, a settembre 2021, risiedono, nel complesso, 786 imprese green, che rappresentano il 12,5% delle imprese green regionali; rispetto ad ottobre 2020 si registra una crescita del 7,7%, superiore a quella regionale (+6,3%). In termini di incidenza, le imprese “verdi” costituiscono il 21,5‰ del totale delle imprese attive provinciali, dato nettamente più alto di quello dell’Emilia-Romagna (15,7‰).
Con riferimento ai settori prevalenti, più della metà delle imprese green si concentra nell’agroalimentare (471 unità, 59,9% del totale); seguono energia rinnovabile ed efficienza energetica (51, 6,5%), ciclo rifiuti (49, 6,2%), mobilità e gestione verde e igiene ambientale (37 per ciascuno, 4,7%). Per ciò che riguarda, invece, il peso settoriale sulle corrispondenti imprese green regionali, troviamo, nell’ordine: agroalimentare (15,6%), gestione verde e igiene ambientale (13,4%), tessile, abbigliamento e calzature (13,3%), energia rinnovabile ed efficienza energetica (13,0%), ciclo rifiuti (11,0%) e mobilità (10,1%).
Proseguendo, al 31 dicembre 2020 gli occupati green sono pari a 27mila unità (l’8,6% dell’Emilia-Romagna); questi rappresentano il 15,0% del totale degli occupati nell’intera economia provinciale, incidenza lievemente inferiore a quella regionale (15,6%) ma superiore al dato nazionale (13,7%). Nel confronto con le 107 province italiane, Forlì-Cesena si colloca al 22° posto per incidenza degli occupati green sul totale degli occupati in provincia. Sono circa 5.100, infine, le imprese che hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green nel periodo 2016-2020 (14,8% dell’Emilia-Romagna, quarto posto dopo Bologna, Ravenna e Rimini); il 93,1% delle stesse sono piccole imprese (meno di 50 dipendenti) e il 70,9% opera nel macrosettore dei servizi.