Giovedì sera Marilena Rosetti, presidente del Panathlon Club Forlì, ha presieduto la cerimonia di consegna dei premi Panathlon 2021, riprendendo una tradizione quarantennale dopo la pausa forzata dello scorso anno. Erano presenti, al tavolo della presidenza, il vicesindaco di Forlì, Daniele Mezzacapo e la vicepresidente del CONI regionale, Milva Rossi. Mezzacapo, prendendo la parola ad inizio serata, ha ribadito che l’Amministrazione comunale è sempre presente quando ci sono manifestazioni in grado di promuovere lo sport cittadino e ha poi concluso affermando con orgoglio che “quando vince un forlivese vince tutta la città”.
I primi ad essere premiati sono stati i giovanissimi del tennis Club Villa Carpena, allenati da Alberto Casadei: Alex Guidi, Rafael Capacci e Riccardo Pasi, tutti classe 2007, laureatisi campioni d’Italia nel 2021. “Vincere non è mai facile – ha detto Casadei – bisogna fare squadra ed essere una squadra. I ragazzi, molto tranquilli, sono stati davvero bravi. Se poi si pensa che abbiamo vinto i Campionati italiani anche lo scorso anno con la leva 2006, allora si capisce perché il Villa Carpena è tra i primi cinque migliori circoli tennistici d’Italia“.
A seguire, è stata premiata Giada Donati, giovane talento dell’atletica, tesserata per la Libertas Forlì, di cui è presidente Sara Samorì (anche lei presente in sala). Figlia d’arte, allenata dalla madre e dal padre, Giada, cadetta under 16, corre tutte le distanze, dai 300 ai 2000 metri, e pratica salto in alto e in lungo. Si allena tutti i giorni due ore e mezzo, ha già fatto incetta di titoli e record e non nasconde il suo sogno: partecipare alle Olimpiadi di Parigi nel 2024.
Spazio, poi, a Carlotta Cipressi, talento del nostro ciclismo. Nazionale juniores, ha ottenuto, tra i numerosi allori raccolti, il terzo posto agli europei, gareggiando sia in pista che su strada. Ha anche preso parte ai recenti Mondiali in Belgio, dove, purtroppo, è stata frenata da vari incidenti. Dal prossimo anno passerà al professionismo.
Un grande applauso, successivamente, è stato tributato a Loris Cappanna, atleta non vedente accompagnato dalla sua guida Mattia Batani. Innumerevoli le sue vittorie, tra le quali, come lui stesso ha ricordato, spicca quella nel campionato italiano del paraduathlon, del marzo scorso. Dedito al lavoro, che sempre svolge con impegno e serietà, pretende altrettanto da chi lo circonda e, sono parole di Mattia Bastano, se questo non avviene “lo sguardo dei suoi occhi, pur non vedendo, parlano molto chiaro”, Chissà, magari vedremo anche Cappanna alle olimpiadi di Parigi del 2024, malgrado un’operazione che dovrà affrontare a breve.
La ribalta è quindi toccata alla Poderi dal Nespoli, compagine di softball che proprio in questa stagione agonistica ha conquistato la sua quarta coppa dei campioni e il quinto scudetto. Davvero una stagione indimenticabile. Il presidente Bombacci ha rivelato che “il segreto è il gruppo, ma anche il settore giovanile (ha giocato e vinto il campionato una ragazzina di 15 anni). E da ultimo, non molliamo mai”. La conquista dello scudetto è stata, a dire delle atlete protagoniste, una vittoria particolare perché conquistato davanti al pubblico di casa.
Che dire del Premio Panathlon 2021 all’impresa assegnato a Luciano Piazza, il barbiere delle imprese impossibili? Ha compiuto quest’anno qualcosa di eccezionale, completando la terribile Swiss Peaks, dal 29 agosto al 5 settembre, percorrendo 365 chilometri, senza dormire per tre giorni, con un dislivello di 27 mila metri. Perché lo fa? Presto detto: “Mi è sempre piaciuta la montagna”, ha risposto lui con estrema semplicità, per poi aggiungere che “Le foreste casentinesi sono le più belle del mondo”.
Infine, ha chiuso la serata il premio Panathlon 2021 alla carriera (il primo assegnato nella storia del Panathlon) a Giorgio Reggiani. Preparatore atletico di lungo corso, prima alla Snia Milano, poi nella Pro Patria, quindi nel Milan dello scudetto della stella e, a seguire, nella Libertas Basket Forlì e al Centro federale tennis, oggi è allenatore di maratoneti. “Ogni sport – ha detto Reggiani – ha un allenamento specifico. Certi record (penso alla maratona) sono da marziani. Nella mia carriera mii sono divertito, ma aspetto il vero premio tra 10 anni, perché io per il momento non intendo affatto smettere“.