Quali saranno le figure professionali più richieste dalle imprese dopo la pandemia? Quali i posti più ambiti e le posizioni più difficili da trovare sul mercato del lavoro? Quali le difficoltà nel reperire non solo profili specializzati, ma anche il personale necessario alla vita quotidiana delle aziende? Sono alcune delle domande a cui darà risposta la prima edizione dell’Osservatorio sulle esigenze di personale nelle cooperative romagnole, che sarà presentato martedì 9 novembre da Federcoop Romagna, la società di servizi e consulenza alle imprese di Legacoop Romagna.
Un centinaio le realtà di Forlì e delle altre province romagnole coinvolte nella rilevazione, in rappresentanza di un mondo che riunisce oltre 400 imprese e 25.000 lavoratori, con un valore della produzione di circa 7 miliardi di euro. «Il sistema cooperativo ha deciso di scendere in campo per affrontare uno dei temi decisivi per lo sviluppo della cooperazione e di farlo in modo deciso — spiega il presidente di Legacoop Romagna e Federcoop Romagna, Mario Mazzotti —. L’Assemblea di Federcoop Romagna servirà per fare il punto, partendo dal rapporto con i poli universitari di Forlì, Ravenna, Cesena, Rimini e dalle esigenze di alcuni dei settori maggiormente frenati dalla difficoltà a reperire personale».
«Le imprese che utilizzano i nostri servizi sono pronte ad assumere e i numeri che presenteremo sono imponenti. Segnalano però un problema: quello di reperire personale all’altezza delle loro aspettative, sia sui profili più innovativi che su quelli più tradizionale e di base», dichiara l’amministratore delegato di Federcoop Romagna, Paolo Lucchi (nella foto di Fabio Blaco).