“Enzo Lattuca sindaco di Cesena, il primo ad andare al ballottaggio nel 2019 con il contendente del centrodestra, Lattuca è in lizza per accaparrarsi l’ultima carica istituzionale a disposizione nel territorio la presidenza della Provincia di Forlì-Cesena, dopo aver assunto anche la carica di presidente dell’Unione Valle Savio. Enzo Lattuca pigliatutto. Il vero obiettivo di Lattuca non è chiaro: di sicuro la sua autocandidatura non è piaciuta al Pd forlivese che, forse, teme lo strapotere del Pd cesenate nell’organigramma del partito a livello regionale o, per lo meno, romagnolo” è l’attacco di Jacopo Morrone parlamentare della Lega.
“Poi anche i piddini forlivesi hanno dovuto abbozzare. Ma i dubbi rimangono e li crea lo stesso Lattuca che, in una delle tante interviste rilasciate in questi giorni, afferma letteralmente ‘non mi sono messo in gioco certo per un altro motivo’ rispondendo alla domanda su chi glielo avesse fatto fare di candidarsi. Excusatio non petita, accusatio manifesta, ovvero in politica, e soprattutto in un partito come il PD dove ogni mossa di quelli che contano, o vorrebbero contare, è centellinata, appare evidente che qualche ragione recondita c’è. Possiamo immaginarla, ma non vogliamo passare per retroscenisti” insiste Morrone.
“Lattuca afferma che vuole ridare fiato alla Provincia scampata alla soppressione e metterla in condizione di operare al meglio. Gli ricordiamo che è stato un ministro del Pd, Graziano Del Rio, a promuovere la fallimentare legge sulla riforma degli enti locali, figlia del clima isterico dell’antipolitica di quegli anni. È quella legge che ha ingenerato i problemi di cui soffre questo ente che ha tuttora competenze di area vasta importanti, ma con un quadro finanziario incerto e, soprattutto, senza che ci sia una guida politica chiara che renda conto ai cittadini elettori del proprio operato. Non mi risulta che Lattuca abbia sostenuto la Lega che ha proposto di rivisitare la riforma ‘Del Rio’, puntando a ridare alla Provincia funzioni di area vasta ben definite, organi politici legittimati dal voto popolare, snellimento e piena funzionalità dell’apparato amministrativo e risorse adeguate alle competenze. Lattuca afferma anche di avere una squadra forte con diversi sindaci. Il dubbio su capacità operativa e trasparenza rimane: chi deve affrontare responsabilità rilevanti per il territorio della città in cui è stato eletto, potrà occuparsi di altre attività in Provincia, altrettanto importanti, solo nel tempo che rimane e, soprattutto, il tutto avverrà senza rendere conto ai cittadini delle scelte fatte. Lattuca, infine, scopre l’acqua calda con le tre ‘s’, strade, scuole e strategie di pianificazione. Gli ricordiamo che ci sono altre lettere nell’alfabeto, per esempio la ‘a’ di agricoltura” conclude il deputato del carroccio.